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Sorrentino: “Se Martinelli fosse nato altrove avrebbe già 50-60 presenze in Premier o in Liga”

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Sorrentino: “Se Martinelli fosse nato altrove avrebbe già 50-60 presenze in Premier o in Liga”

Redazione

26 Novembre · 21:54

Aggiornamento: 26 Novembre 2025 · 21:58

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Le parole dell'ex portiere Stefano Sorrentino sul il minutaggio di Tommaso Martinelli con un solo gettone da titolare in stagione

Intervistato durante l’edizione odierna della trasmissione “Chi si compra?” su Radio Firenze Viola, l’ex portiere di Serie A Stefano Sorrentino, oggi commentatore televisivo, ha parlato di molti temi di casa Fiorentina.

Ecco le parole dell’ex portiere del Toro:

La Fiorentina non sta passando un buon momento e le squadre greche sono sempre toste. L’Aek poi ha tanti giocatori esperti e dopo un periodo difficile sta tornando ai vertici del calcio greco. Ricordiamoci però che i valori della Fiorentina sono ben altri e ben alti rispetto a quelli espressi. Appena Paolo Vanoli comincerà a sistemare qualche cosa la squadra ripartirà”

Sulla mancata titolarità di Martinelli in Conference:
“Secondo me sta nascendo un caso dove non c’è. Quando ti trovi in una situazione come quella della Fiorentina con un portiere come De Gea, si parla del nulla. Se hai vent’anni e davanti hai De Gea gioca lui. Sono il primo a dire che un portiere deve andare a giocare perché gli anni passano. Il ragazzo mi piace tantissimo, secondo me è uno dei migliori della sua età, ma il problema non è oggi, nasce da quest’estate, dalla sua decisione. Adesso è tutto complicato. Dove lo mandi a giocare? In A non giochi titolare, in B nemmeno secondo me. Se c’è una big che deve vincere il campionato non va a prendere dei ragazzi in porta, l’abbiamo visto col Palermo e con Desplanches, che ha tre anni in più di Martinelli, ha sbagliato una partita ed è stato mandato via, ora a Pescara sta facendo benissimo, ma Pescara non è Palermo.
I talenti del genere all’estero hanno già fatto tante partite. Fosse nato da un’altra parte avrebbe già avuto 50-60 partite in Premier o Liga. Parliamoci chiaro, il nostro sistema è questo, è la normalità. Se Pio Esposito non fosse stato aggregato al Mondiale per Club con l’Inter e non ci fossero stati problemi con gli altri attaccanti a quest’ora sarebbe stato da un’altra parte, un altro anno allo Spezia o chissà”.

Su Paolo Vanoli invece:
“Il cambio in panchina l’avrei fatto anche prima, mi dispiace per Stefano perché so quanto tiene a Firenze. Vanoli è un professionista serio, vivo a Torino e qui lo ricordano tutti al meglio. Adesso deve lavorare in pace, la gente deve stare dalla sua parte. Io sto sempre dalla parte di Paolo, che ha sempre parlato chiaro anche con Cairo. Gli hanno dato via Bellanova e Buongiorno e lo ha fatto notare, è giusto anche perché il c**o è sempre quello dell’allenatore”.

Sulle difficoltà della lotta salvezza:
“Negli anni in cui ho lottato per la salvezza noi eravamo costruiti per far quello. Ci dicevamo sempre che dovevamo salvarci all’ultimo minuto dell’ultima partita. Per la Fiorentina è diverso, è più complicato per i calciatori viola rispetto a quelli di Cagliari, Sassuolo e Pisa. Questo doveva essere un anno di ripartenza per la Fiorentina, adesso l’obiettivo è soltanto quello di fare 40 punti il prima possibile”.

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