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Scugnizzo Viola: “Fiducia a Palladino, ma per quanto ancora? dopo la sosta, alibi finiti”
Lo Scugnizzo Viola

Scugnizzo Viola: “Fiducia a Palladino, ma per quanto ancora? dopo la sosta, alibi finiti”

Francesco Pistola

2 Settembre · 14:49

Aggiornamento: 2 Settembre 2024 · 14:51

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Impianto di gioco al momento inesistente. Le scusanti stanno terminando, dopo la sosta serve la giusta strigliata

Il pensiero dell’irriverente Scugnizzo Viola

Una partita tra errori e rimpianti, con qualche barlume di speranza

Il pareggio per 2-2 tra Fiorentina e Monza lascia dietro di sé una scia di delusione, rabbia e, purtroppo, la sensazione che il percorso verso una squadra veramente competitiva sia ancora lontano. Il primo tempo, uno dei peggiori mai visti al “Franchi”, ha mostrato tutti i limiti di una Fiorentina senza identità e senza un chiaro piano di gioco.

Il disastro tattico di Biraghi in difesa

Mister Palladino, con tutto il rispetto, ci spieghi: perché schierare Biraghi come terzo di difesa? È noto a tutti che il capitano della Fiorentina non è un difensore puro e, anzi, ha sempre mostrato evidenti lacune in fase difensiva. Come si può pensare di affidargli la marcatura di Djiuricic, uno dei giocatori più abili del Monza in attacco? Biraghi non è riuscito a leggere l’azione che ha portato al primo gol dei brianzoli: un cross apparentemente innocuo, ma con una marcatura così approssimativa, Djiuricic ha avuto vita facile. Anche Terracciano ci ha messo del suo, non uscendo con decisione, ma è la posizione e la lettura sbagliata di Biraghi a lasciare sgomenti. Era davvero necessario che proprio lui marcasse un giocatore così pericoloso?

Perché non De Gea?

E poi, un’altra domanda sorge spontanea: perché non schierare De Gea, un portiere con esperienza internazionale abituato a giocare più partite a settimana? Palladino ha preferito lasciare in panchina uno dei migliori numeri uno degli ultimi anni. Certo, Terracciano è un portiere affidabile, ma De Gea avrebbe forse potuto evitare quel gol con la sua esperienza e la sua reattività. Scelte che, francamente, lasciano perplessi.

Il caos tattico della Fiorentina

Ma il problema principale resta un altro: qual è l’impianto di gioco della Fiorentina? Onestamente, al momento è difficile capirlo. I giocatori sembrano non sapere cosa fare con il pallone tra i piedi, e quando lo hanno, sembra che non vedano l’ora di liberarsene. Questo denota una grande paura nella gestione del gioco, e soprattutto una totale mancanza di sicurezza. Nessuno si assume la responsabilità di creare, di inventare qualcosa, ma si limitano a scaricare il pallone al compagno più vicino, con una preoccupante mancanza di idee. Se questo è il gioco che Palladino intende proporre, è chiaro che c’è ancora tanto lavoro da fare.

Danilo Cataldi e Moise Kean: note liete in un mare di confusione

In questo marasma di incertezze, però, alcune note positive ci sono. Danilo Cataldi, dato da molti come un giocatore ormai sul viale del tramonto, ha invece brillato per tecnica e posizione. Sempre nel posto giusto, con passaggi precisi e una gestione del pallone che ha dato respiro alla squadra nei momenti più difficili. Il suo inserimento sembra essere stato un colpo azzeccato, e ci auguriamo che possa confermarsi anche nelle prossime gare.

E poi Moise Kean, un attaccante che vede la porta come pochi. La sua freddezza davanti al portiere e il gol allo scadere del primo tempo hanno riaperto una partita che sembrava ormai compromessa. Se Maldini avesse segnato invece di colpire il palo, la Fiorentina si sarebbe trovata sotto 0-3, e dubito che la partita sarebbe mai stata ripresa. È grazie a Kean che la squadra ha avuto una speranza di raddrizzare la gara.

Il gol del pareggio e gli uomini decisivi

Un ringraziamento speciale va anche a Gosens, autore di un inserimento perfetto e di una splendida incornata che ha regalato il gol del pareggio. Un movimento da attaccante puro, in un momento in cui la Fiorentina sembrava aver perso ogni speranza. Da elogiare anche Adli, entrato nella ripresa con molta più energia e voglia rispetto a un sempre più banale Mandragora. Il suo calcio d’angolo è stato perfetto per permettere a Gosens di segnare. Forse, sarebbe meglio che Biraghi, quando schierato in difesa, evitasse di battere i calci piazzati e si concentrasse di più sulla fase difensiva, visto che adesso in mezzo al campo c’è chi sa usare i piedi con maestria. Niente di personale, ma se sei chiamato a difendere, non puoi andare a battere un calcio d’angolo. Nota positiva invece per Dodò, l’unico con in testa una sola cosa: saltare l’uomo è provare la giocata.

Bove e i nuovi acquisti: un’analisi positiva

Anche Edoardo Bove ha lasciato una buona impressione: meno tecnico di Cataldi, ma con più corsa e fiato. La sua energia è stata preziosa, e il fatto che sia ancora giovane lascia sperare che possa crescere ulteriormente. Nel complesso, gli inserimenti di Bove, Cataldi, Adli e Gosens sembrano essere stati azzeccati, in attesa di vedere il rientro di Gudmundsson e il risveglio di Colpani, che al momento sembra quasi un fantasma in questa Fiorentina.

Fiducia a Palladino, ma per quanto ancora?

Concediamo a Palladino il tempo della sosta per le nazionali, questi quindici giorni saranno cruciali per amalgamare meglio la squadra. Dopo, però, se non vedremo miglioramenti, qualcuno in società dovrà iniziare a porsi delle domande. Ma per ora, la fiducia al tecnico va data, considerando la sua giovane età e le difficoltà oggettive di costruire un gruppo coeso con tanti volti nuovi.

Tuttavia, se le cose dovessero andare male, c’è sempre la soluzione Maurizio Sarri, un allenatore attualmente svincolato e che potrebbe portare una ventata di freschezza e organizzazione. Sarri è sempre stato sottovalutato dalla dirigenza, ma la sua esperienza e il suo gioco potrebbero fare la differenza.

Ora non ci resta che sperare che, durante la pausa, Palladino possa trovare qualche idea per questa Fiorentina. Che sia nel gioco o nel ripristino di una difesa a quattro, è necessario che qualcuno trovi una soluzione, perché i tifosi sono stanchi di vedere la propria squadra così smarrita.

DON RAFFAE’ CHIST E’ O MUMENT E CAGNA’ E CARTE!

Lo Scugnizzo Viola

Corriere Fiorentino duro: “La difesa a tre non è la strada giusta per la Fiorentina. Quanti dubbi per Palladino”

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