Parma-Fiorentina 1-1: La Viola fatica ad assimilare il nuovo modulo di Palladino.
Il pensiero dell’irriverente Scugnizzo Viola
La Fiorentina non è riuscita ad andare oltre il pareggio contro un Parma ben organizzato, con la partita che si è conclusa sull’1-1. Un risultato che riflette le difficoltà dei gigliati nel comprendere e mettere in pratica il nuovo modulo di Raffaele Palladino, il 3-4-2-1. La squadra sembra ancora lontana dall’assimilare le idee tattiche del nuovo allenatore, e la differenza rispetto all’impianto di gioco proposto da Vincenzo Italiano appare evidente. Se sotto Italiano la Fiorentina prediligeva un gioco corale e votato all’offensiva, con una costruzione del gioco paziente e una forte pressione alta, il sistema di Palladino chiede una maggiore compattezza difensiva e transizioni rapide, un approccio che sembra mettere in difficoltà una squadra ancora alla ricerca della propria identità.
Il gol del Parma: Errore di Quarta e rilancio vincente di Suzuki
Il Parma ha sbloccato il risultato grazie a una situazione piuttosto fortunosa ma ben sfruttata, segnata da un errore grossolano della difesa viola. Al minuto 34, un lungo rilancio del portiere giapponese Suzuki ha messo in difficoltà la retroguardia della Fiorentina. Lucas Martinez Quarta ha tentato un intervento che si è rivelato maldestro e scomposto, permettendo a Bonny di prendere il controllo del pallone, servire Dennis Man che insaccava con facilità alle spalle di Terracciano. Un errore difensivo che evidenzia quanto la Fiorentina stia ancora cercando di adattarsi ai nuovi meccanismi difensivi imposti da Palladino, dove il trio di difensori centrali deve lavorare in sintonia per evitare situazioni di vulnerabilità come quella che ha portato al gol.
La difesa: Pongracic in difficoltà ed espulso, Comuzzo fuori ruolo
A proposito di difesa, la prestazione della retroguardia viola non è stata delle migliori. Pongracic, schierato come perno centrale nel trio difensivo, ha sofferto per tutto il match, apparendo spesso fuori posizione e lento nei movimenti. La sua espulsione nei minuti finali, per un intervento scomposto su Sohm, ha ulteriormente complicato la situazione per la Fiorentina, che ha dovuto chiudere la partita in inferiorità numerica. L’altra nota dolente è stata la prestazione di Comuzzo, schierato sul centro-sinistra, una posizione non congeniale per il suo piede preferito. Spesso in difficoltà nella costruzione del gioco da dietro, ha mostrato qualche incertezza nei disimpegni e ha faticato a trovare l’intesa con il resto della linea difensiva. Un’altra prova che evidenzia come il 3-4-2-1 richieda una difesa compatta e coordinata, che ancora manca alla Fiorentina.
Un centrocampo spento: Amrabat e Mandragora non incidono
La vera zona nevralgica dove la Fiorentina ha sofferto è stata però il centrocampo. Sofyan Amrabat, giocatore chiave nei piani di Italiano, sembra trovarsi in grande difficoltà, complici i rumor di mercato. L’ex Verona ha girovagato per il campo senza una chiara direzione tattica, spesso lontano dall’azione e poco incisivo in fase di recupero palla. Non è apparso il dominatore di centrocampo a cui eravamo abituati, e la mancanza di idee nel suo gioco ha reso la squadra molto meno fluida.
Accanto a lui, Rolando Mandragora ha offerto una prestazione altrettanto deludente. Il centrocampista è apparso appesantito nelle gambe, incapace di imprimere il ritmo necessario per gestire le transizioni offensive e difensive della squadra. Un problema che sembra riguardare l’intero centrocampo viola, apparso spesso in affanno e privo di quella lucidità che in passato aveva fatto la differenza.
Ciò che manca a questo reparto è chiaramente un metronomo, un giocatore dai piedi buoni capace di dettare i tempi di gioco e distribuire il pallone con intelligenza. La Fiorentina non ha mai trovato continuità nel fraseggio e spesso si è affidata a lanci lunghi o improvvisazioni, senza un vero regista a dare ordine. È evidente che la squadra ha bisogno di un rinforzo in questo ruolo, e l’auspicio è che la società intervenga nel mercato per portare un elemento capace di dare equilibrio e geometrie alla squadra.
Un attacco sterile: Colpani spreca, Kouamè impreciso, Kean in crescita
Oltre ai problemi in difesa e a centrocampo, l’attacco della Fiorentina ha mostrato segni preoccupanti di sterilità. Se da un lato la squadra ha costruito poche occasioni limpide, dall’altro chi ha avuto l’opportunità di segnare non è stato all’altezza. L’errore più clamoroso è quello di Colpani, che si è divorato un gol a porta praticamente sguarnita. Un’occasione d’oro, sprecata malamente, che ha sottolineato l’insicurezza dell’ex Monza sotto porta. Anche Kouamè ha commesso diversi errori nei passaggi, mancando spesso di precisione e sbagliando in situazioni chiave che avrebbero potuto creare pericoli alla difesa del Parma.
Unica nota positiva dell’attacco viola è stato Moise Kean, apparso in sintonia con la squadra nonostante le difficoltà generali. L’attaccante italiano ha mostrato sprazzi di qualità e, se affiancato da un reparto offensivo più efficiente, potrebbe davvero fare la differenza. Kean ha dimostrato di avere l’intelligenza tattica per muoversi tra le linee e sfruttare gli spazi, ma ha bisogno di supporto per esprimersi al meglio. Con un partner più concreto e un trequartista capace di servirlo con precisione, Kean può diventare un’arma letale per la Fiorentina.
La necessità di interventi sul mercato: Commisso deve agire
È evidente che la Fiorentina necessita di interventi sul mercato per correggere le lacune emerse in questo inizio di stagione. La squadra manca di almeno due centrocampisti: uno che possa fungere da metronomo e dare ordine al gioco, e uno in grado di inserirsi con qualità e fisicità. Inoltre, è urgente l’acquisto di un difensore centrale, vista la poca affidabilità di Pongracic (al momento) e la necessità di trovare un’alternativa a Comuzzo, costretto a giocare fuori ruolo, magari l’arrivo anticipato di Valentini, potrebbe essere un ottima occasione per registrare un reparto ancora poco rodato.
In attacco, se Nico Gonzalez dovesse lasciare Firenze, Palladino avrebbe bisogno di un rinforzo sulla trequarti, qualcuno capace di creare occasioni e inventare gioco. In questo senso, Domenico Berardi rappresenterebbe la ciliegina sulla torta del mercato viola. Il giocatore del Sassuolo è un profilo che darebbe qualità, esperienza e gol alla Fiorentina, risolvendo molti dei problemi offensivi visti in queste prime uscite.
Rocco Commisso deve agire rapidamente, poiché senza rinforzi adeguati la Fiorentina rischia di restare lontana dalle posizioni europee. Due centrocampisti, un difensore centrale, un attaccante e un trequartista: questi sono gli innesti di cui la squadra ha bisogno per poter ambire a un campionato di alto livello. Il tempo stringe, e la Fiorentina deve reagire per evitare di restare invischiata in una stagione anonima.
In conclusione, una partita vista tra un bagno ed uno spritz, che sa di aperitivo amaro. Speriamo in una cena migliore.
Lo Scugnizzo Viola
IL PLAYOFF DI CONFERENCE TRA FIORENTINA E PUSKAS SARÀ DIRETTO DA UNA SQUADRA ARBITRALE TUTTA FRANCESE