accendiamo il cervello
Ci risiamo, le partite decisive, quelle che devi maledettamente vincere, le falliamo sempre. La Roma aveva perso e stasera la Lazio ha il Milan, senza la curva. Bisognava approfittare e portarsi in solitaria al quinto posto con 59 punti, e con il recupero di mercoledì l’allungo sarebbe stato ancora più profondo. Ma non c’è niente da fare, ogni qualvolta abbiamo una partita da vincere, la perdiamo in malo modo.
Oggi non solo non abbiamo vinto, ma abbiamo regalato un tempo alla Salernitana. Siamo partiti molli e senza verve. Soprattutto dietro, Igor è passato da essere un muro insormontabile, ad un giocatore normale. Surclassato prima da Djuric e poi da Bonazzoli. Non solo la difesa, ma anche il centrocampo non ha dato mai l’impressione di riuscire a costruire il gioco. C’era troppo spazio tra i reparti, la squadra era lunga e sulle fasce funzionavano solo Biraghi e Nico. La fascia destra del primo tempo non è pervenuta.
Troppo macchinoso Ikone, impalpabile Venuti. Non è un caso se entrambi i gol sono venuti da quella parte del campo. L’entrata di Odriozola e Saponara ha cambiato il verso della partita. Lo spagnolo ha un altro passo rispetto a Venuti, ed è molto più propositivo. Saponara è entrato benissimo in partita, e dopo il momentaneo pareggio è andato più volte vicino al raddoppio, o meglio, ne ha dato almeno l’impressione.
I cambi di Italiano hanno funzionato, ma quelli di Nicola hanno funzionato ancora meglio. Ma al di là di tutto, io penso che i ragazzi oggi stavano pagando ancora dazio, sotto il profilo mentale, della sconfitta dello Stadium.
Nei giorni precedenti Italiano ha provato a caricarli mentalmente più di una volta. Spendendo sempre delle buone parole per i suoi ragazzi. Il tecnico sapeva che i giocatori avevano bisogno di una sveglia, ma ahimè non ha funzionato, o quanto meno non ha prodotto il risultato sperato.
Contro la Fiorentina, aveva una squadra sulle ali dell’euforia e dei tifosi. L’Arechi oggi era una bolgia, e come al solito è stato maledetto. L’inizio rimandato a causa di quei maledetti coriandoli doveva farci capire subito che oggi era difficile. Così come l’inizio scoppiettante, dopo 12 minuti la Salernitana aveva già tirato almeno 4 volte nello specchio della porta. Ad esser sincero speravo che il fatto di essere così sotto pressione, per la salvezza e per il calore del tifo, i giocatori della Salernitana avessero le gambe che tremavano, invece le gambe sono tremate a noi.
Ad ogni modo non tutto è da buttare. Ripartiamo da questo secondo tempo, e aspettiamo l’Udinese con la consapevolezza dei nostri mezzi. Abbiamo un organico forte quest’anno, ci manca solo la mentalità e la solita “Cazzimma”.
Jamme Guagliù chesta storia, nun è ancora fernuta!
P.S.: Di Salerno c’è solo Sabrina
Lo scugnizzo viola
ITALIANO: “MALE NEL PRIMO TEMPO, BENE NEL SECONDO. ABBIAMO PERSO PER L’UNICA DISATTENZIONE AVUTA”