
Gudmundsson corre, il centrocampo no: Viola bloccata a Torino
Fiorentina, senza centrocampo non si vola
Torino-Fiorentina 0-0: la difesa regge, l’attacco è isolato. La mediana resta il grande problema viola
La Fiorentina esce dall’Olimpico Grande Torino con uno 0-0 che lascia sensazioni contrastanti. Da un lato il punto in trasferta, contro un avversario sempre difficile come la squadra di Baroni, non è da buttare. Dall’altro, la prestazione viola alimenta dubbi e ansie che ormai da settimane serpeggiano tra i tifosi: il centrocampo non gira, non inventa e non accompagna. Senza una mediana capace di accendere la luce, il potenziale offensivo della squadra resta soltanto sulla carta.
La difesa non è il problema
Stefano Pioli insiste sulla difesa a tre. Una scelta che poteva rappresentare un azzardo, considerando che molti interpreti vengono da anni di linea a quattro. Eppure, sorprendentemente, proprio lì la squadra sembra più solida. Ordinata, compatta, senza particolari sbavature. Non è dietro che la Fiorentina soffre, ma qualche metro più avanti: è in mezzo al campo che la squadra perde identità, rallenta e non trova mai il passaggio verticale.
Un centrocampo sterile
Emblematica la partita di Gudmundsson: 9,3 km percorsi, generosità infinita, ma a scapito della sua pericolosità. Costretto a sacrificarsi per tenere uniti i reparti, si è allontanato troppo dall’area, rinunciando alle sue giocate decisive. Il paradosso si ripete: davanti i nomi non mancano, ma senza rifornimenti l’attacco resta isolato. Il centrocampo non verticalizza, non rischia, non crea superiorità. Il risultato? Un possesso palla sterile, fine a se stesso.
Le note dolenti: Sohm e Fagioli
Sohm era atteso al salto di qualità, ma continua a deludere. Spaesato, lento, poco incisivo.
Fagioli ci prova, stimolato anche dai continui richiami di Pioli, ma resta a metà: idee che non diventano mai giocate vere. L’unico a salvarsi è Mandragora. Corre, copre e mette ordine: è l’anima del reparto. Ma non può reggere da solo il peso della creazione del gioco.
Mini-pagella del centrocampo viola
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Mandragora – 6,5: il più lucido, mette ordine e regge quasi da solo.
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Fagioli – 5,5: buone intenzioni, ma resta incompiuto.
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Sohm – 5: passo indietro, lento e poco incisivo.
La doppia faccia che non c’è stata
Nelle ultime uscite la Fiorentina aveva mostrato due volti: primo tempo spento e secondo tempo brillante. A Torino, invece, non si è vista nemmeno questa reazione. Il match è rimasto piatto dall’inizio alla fine, con il Torino più pericoloso nella ripresa. Ed è forse questa la nota più preoccupante: la mancanza di un cambio di ritmo, di quella scossa che in altre occasioni aveva dato fiducia.
Il mercato e le speranze
Siamo ancora a inizio stagione e il mercato non ha ancora fissato tutti i tasselli. È presto per emettere sentenze definitive. Ma la preoccupazione dei tifosi resta: senza un centrocampo che inventi, che rischi la giocata, sarà difficile sfruttare l’enorme potenziale offensivo di questa squadra. La Fiorentina sembra incompiuta, sospesa tra ciò che potrebbe essere e ciò che ancora non riesce a esprimere. La vera identità della squadra di Pioli è tutta da scoprire.
Prossima fermata: Napoli
Dopo la sosta arriva il Napoli, una partita che vale doppio: per la classifica e per il morale. Una sfida sempre molto sentita, anche a livello personale per chi – come il sottoscritto – vive circondato da familiari partenopei pronti a punzecchiare. Spero che proprio da lì inizi la rinascita viola. Perché è arrivato il momento di tornare a esultare, con convinzione e continuità.
A conclusione di quanto scritto, voglio dedicare un ultimo pensiero all’esordio di Piccoli che secondo il mio modesto parere è stato molto buono. Non per essere ripetitivo, ma se li davanti arriveranno palloni giocabili ci divertiremo anche con lui.
CIA GUAGLIU’!
Scugnizzo Viola
Nazione: “Ceballos apre alla Fiorentina. Tentativo dei viola anche per Brescianini”
Nazione: “Ceballos apre alla Fiorentina. Tentativo dei viola anche per Brescianini”
