arriviamo alla fIne, e poi tireremo le somme
Non è mai detta l’ultima parola, bisogna aspettare la fine per tirare le somme, ma è pur vero che i punti persi con Udinese e Salernitana, oggi bruciano tantissimo. La sconfitta di Milano, seppur maturata, giocando abbastanza bene, non può ascriversi al ruolo di sconfitta determinante.
Le sconfitte che pesano sono appunto quella di Salerno e quella in casa contro l’Udinese. Quelle erano le partite da vincere o almeno dove far punti. Così non è stato, e quindi facciamocene una ragione.
La stessa ragione non c’è la possiamo fare per dire addio all’Europa. Mancano tre partite che ci possono dare ancora qualcosa, ma la strada è ampiamente in salita. Non tanto per le avversarie, perché quest’anno la Fiorentina ha dimostrato che contro le grandi squadre si esalta sempre, ma per il fatto che proprio non riusciamo a metterla dentro dopo Napoli.
Quella vittoria forse ci ha galvanizzato oltre modo. Il misero gol messo a segno da Torreira, in maniera rocambolesca contro il Venezia è stato il primo segnale. Non riusciamo più a buttarla dentro. Oggi Maignan è stato superlativo, ma la verità è che costruiamo tantissimo gioco, ma senza affondare mai il colpo, e prima o poi il gol lo prendi.
Appunto il gol lo prendi…

Nelle ultime uscite i gol sono sempre figli di scelte scellerate dei singoli. Oggi è toccato a Terracciano, a Torino è toccato a Dragowski, a Igor a Salerno, e via dicendo. E come se in alcuni casi la spina fosse staccata. Capisco il voler giocare a tutti costi dal portiere e da dietro, ma a volte il vecchio e buon rinvio alla ceca può ancora dire la sua, e salvarti da debacle suicide.
Non posso dire che oggi abbiamo giocato una brutta partita, ma ho la sensazione che manca sempre qualcosa. Ogni qualvolta stiamo per entrare in area, succede qualcosa. O perdiamo il pallone in malo modo, ed inneschiamo pericolosi contropiede, o sbagliamo la scelta, sempre. Mi aspetto di più da calciatori come Nico Gonzalez. Oggi non ha mai provato a saltare l’uomo, mai. Ikone entrato al suo posto ha fatto anche peggio. L’unico che salvo é Cabral. Certo non ha segnato, ma è l’unico che fa un gran lavoro per tutta la squadra ed è l’unico che almeno si da da fare per produrre almeno azioni di attacco.
Il brasiliano era stato il migliore già a Torino in coppa Italia, e anche oggi se non fosse stato per un super Maignan, avrebbe segnato sicuramente.
Ora senza voler fare il direttore sportivo, penso che sia chiaro a tutti che se si vuole fare il salto di qualità, questa squadra ha bisogno di almeno 5/6 innesti, cominciando dal portiere.
Dragowski ha fatto capire di voler andar via, e San Pietro Terracciano nonostante le ottime prove non può essere il titolare di una squadra che punta a tornare ai vertici del calcio italiano. In attacco va fatto qualcosa, calcolando che Piatek a quanto capito tornerà al suo club di appartenenza. Sugli esterni, Callejon è ai saluti, va trovato un sostituto. Così come a centrocampo.
Non suggerirò nomi, non è il mio mestiere ma è innegabile che questa squadra è carente in tutti i reparti. Quindi mi auguro che il presidente in accordo con il suo team, regali a Mr Italiano gli innesti che servono.
Cerchiamo di stare vicino alla squadra in questi ultimi tre match, senza critiche inutili ma soprattutto senza giornalismo inutile, per non dire altro.
Chi vo capì, capisce!
Lo scugnizzo viola