Il Pensiero post gara dell’irriverente Scugnizzo Viola
Le tifoserie, due mondi a confronto
Partiamo da ciò che è accaduto fuori dal campo, perché, diciamocelo, certi atteggiamenti meritano di essere messi sotto la lente. La Curva Nord della Lazio ha dimostrato, ancora una volta, tutta la sua incoerenza. Nei primi minuti della partita, hanno esposto uno striscione polemico che recitava: “Parli tanto ma è il secondo anno che trovi una scusa… Mandaci l’IBAN che il biglietto te lo paghiamo noi!”. E fin qui, si potrebbe anche sorridere di questa provocazione (per quanto sterile).
Il problema è che, nello stesso momento, fuori dallo stadio, la Curva Fiesole stava organizzando un corteo contro il caro prezzi, dimostrando cosa vuol dire essere una tifoseria compatta, capace di dare un segnale forte per il bene comune. La Nord, invece di unirsi a una protesta che riguarda TUTTI i tifosi, ha preferito sbeffeggiare.
Ma la ciliegina sulla torta è arrivata il giorno dopo: un comunicato ufficiale, a nome degli ultras laziali, che ribalta completamente quanto espresso dallo striscione. Ecco il messaggio: “Adesso basta, vergognatevi tutti, società di indegni! 40 euro una curva per Lazio-Milan, 60 la Tevere… ALLO STADIO VACCI DA SOLO.” Ora, ditemi voi, ma un minimo di coerenza, no? Prima sfottete, poi vi lamentate… e alla fine non entrate nemmeno allo stadio? Assurdo.
Ma quello che fa sorridere, anzi indignare, è che tutto questo avviene mentre la Curva Fiesole dimostra ancora una volta che compattezza e unità sono le vere armi dei tifosi. Cortei fuori dallo stadio contro il caro prezzi, nessuna sbeffeggiatura gratuita: un messaggio chiaro, forte e collettivo. Insomma, mentre noi ci battiamo davvero per i nostri diritti, la Nord si perde in teatrini.
Ma passiamo al campo, ché è meglio…
Là dove conta davvero, la Fiorentina ha dato prova di essere una squadra con due anime: quella spietata e travolgente dei primi 35 minuti, e quella più affaticata e difensiva del secondo tempo.
I viola sono partiti a razzo, mettendo sotto la Lazio con due gol splendidi e un’azione, quella del palo di Gudmundsson, che da sola vale il prezzo del biglietto. Dai, ammettiamolo: quell’azione corale è stata pura poesia. Si è rivista almeno al 75% la Fiorentina delle otto vittorie consecutive. Le trame, la velocità, la qualità: quando vogliamo, siamo taglienti come una lama.
Il secondo tempo, però, è stata tutta un’altra storia. La squadra ha sofferto, ma ha saputo stringere i denti e portare a casa un risultato fondamentale, sia per la classifica che per dare un po’ di respiro all’ambiente.
Un monumento a Beltrán
Che partita ha fatto Beltrán? Ovunque, in ogni zona del campo, instancabile. Giuro, ad un certo punto sono andato in cucina a farmi un caffè e l’ho trovato lì che svuotava la lavastoviglie. Gli ho detto: “Beltrán, ma che ci fai qui?” E lui: “Stasera sono ovunque!”
Battute a parte, l’argentino incarna ciò che noi tifosi vogliamo vedere sempre: un giocatore che suda la maglia e non molla mai. Il gol, il premio come migliore in campo… ha reso tutto ancora più perfetto. Se potessi, schiererei undici Beltrán.
Gli altri protagonisti
Ottima anche la prestazione di Pongračić: finalmente si è visto il giocatore che aspettavamo. Se questo è il livello, possiamo dire di aver sostituito bene Martínez Quarta.
Gudmundsson, poi, è tornato a brillare. Certo, non è ancora al top, ma i segnali sono chiari: sprazzi di classe e giocate che fanno sognare.
E come non menzionare Gosens e Dodô? Due assist, tanta corsa, tanta qualità. Questo è ciò che ci aspettiamo dagli esterni.
Domande sulla preparazione fisica
C’è però un nodo da sciogliere: perché la squadra è crollata così tanto nel secondo tempo? È una questione di preparazione? Palladino ha puntato tutto su uno sprint finale per il campionato o, al contrario, rischiamo di partire forte per poi calare? Solo il tempo darà risposte, ma intanto la fatica di ieri è stata evidente.
Mercato: le priorità
A questo punto, bisogna investire su un centrocampista e un vice Kean. Il centrocampo, senza Cataldi, soffre troppo. Adli è un buon giocatore, ma senza un “mastino” al suo fianco, perdiamo fisicità e ritmo. Mandragora e Richardson sono ottimi giocatori, ma troppo simili per coesistere senza un “Gattuso” al fianco. Serve un profilo capace di dare respiro alla manovra. Folorunsho ha fatto bene, ma manca ancora quel qualcosa in più.
Un nome? Bondo del Monza. Giovane, dinamico, con margini di crescita. Presidente Commisso, se ci sei, batti un colpo!
Un saluto a David Lynch
Chiudo con un pensiero a David Lynch, che ci ha lasciato la scorsa settimana. Per me, un maestro. E voglio condividere con voi il video di presentazione che il Betis Siviglia ha realizzato per Anthony: un vero omaggio al grande regista. Surreale, visionario, in puro stile lynchiano. Guardatelo, perché è un capolavoro.
Avanti Viola, sempre! 💜
Lo Scugnizzo Viola