Macchessei Grull o peggio ancora Strunz?
Scusate ma ci stava tutta. Una squadra sborona che voleva passare il turno con uno che si chiama Grull (niente male però) a Firenze, faceva già ridere così. Poi nel secondo tempo hanno deciso di inserire anche Strunz. Con due giocatori hanno fatto felice sia i Fiorentini con Grull e i napoletani con Strunz.
Ma il vero protagonista però è stato Auer, il numero 23. Il numero 23 nella smorfia napoletana è O’Scemo.
Mai numero fu più azzeccato per Auer. Prima ci prova con un autogol, di pregevolissima fattura, poi non contento provoca il rigore definitivo. Agli albori di mai dire gol, c’era una rubrica chiamata “Un uomo, un perché”, Auer entra diritto tra i primi posti di questa rubrica.
Ora scherzi e screzi (quelli tra Italiano ed un non tifoso) a parte cerchiamo di analizzare quanto visto ed offerto dai ragazzi viola.
A me, la partita è piaciuta tantissimo. Ho visto sin da subito una luce diversa negli occhi dei nostri ragazzi. Sono scesi in campo agguerritissimi e con unico scopo, vincere.
Era quello che volevamo, ed era quello che chiedevamo. Ora assunto questo, è normale che qualcuno blateri e provi a suggerire all’allenatore qualche cambio, ma ci sono modi e modi per farlo.
Io sto con Italiano. Se uno mi grida nell’orecchio per 90 minuti ciò che io debba fare, alla fine lo mando a quel paese come è giusto che sia.
Alla fine, il gesto di Italiano non è tanto lontano dal famoso “se famo er 3-3, vengo sotto la curva!” del compianto Mazzone. Se uno ti tampina per tutta la durata del match, ci sta che perdi la testa.
Cosa vogliamo da questo allenatore? Ribadiamo il concetto che, se l’anno scorso abbiamo disputato due finali, lo dobbiamo a quest’uomo.
Quest’uomo che deve giocare con alcuni calciatori con i quali nessuno ci giocherebbe, e che compie miracoli su miracoli.
Quest’uomo che ha riportato il gioco a Firenze dopo i disastri del Montella bis e del mantra “Gioca, gioca” di Iachini.
Ma può essere mai che non vi sta bene mai nulla? Ieri stavamo pareggiando e stavamo con un piede fuori dalla coppa, e questo fenomeno che fa? Offende l’allenatore!
Quando succede qualcosa si parla sempre male di noi in curva, quando invece, il marcio-in un senso o nell’altro- risiede proprio lì, in quel settorino alle spalle degli allenatori.
Questi sono i soggetti da allontanare, no i veri tifosi che inneggiano la squadra per 90 minuti e spendono tutti i loro stipendi e le loro ferie in trasferte impossibili.
Torniamo al match. È stata una partita perfetta, anche se quella loro traversa avrebbe potuto cambiare le sorti. Abbiamo spinto come non mai. Eravamo praticamente sempre nella loro area.
Nel primo tempo quando ho visto tutte quelle occasioni sprecate, ho temuto il peggio, ma fortunatamente nel secondo tempo, i ragazzi sono rientrati in campo con ancora più voglia.
Nico Gonzalez è l’esempio che ci serviva. Si è caricato tutta la squadra sulle spalle ed ha spinto fino alla fine per passare il turno.
L’ha vinta lui, con il suo spirito, quello di chi non molla mai!
Ecco, forse abbiamo bisogno di più Nico Gonzalez in squadra. Beltran, ad esempio, ha la stessa voglia di Nico, Nzola invece lo vedo ancora indietro, sia come forma che come testa. Ieri sembrava quasi svogliato se paragonato al resto della squadra.
Ora non resta che risolvere la telenovela Amrabat, mettere dentro due o tre innesti e pensare a divertirci. Perché io penso che quest’anno veramente ci divertiremo, ne sono sicuro.
Se le cose girano come devono girare e se impariamo a trasformare di più le nostre occasioni in gol, potremmo dire la nostra su tutti i fronti, e perché no, provare a vincere questa coppa che l’anno scorso ci è stata scippata dalle mani all’ultimo respiro.
E, si, quella finale, l’aveva raggiunta Italiano!
P.S.: Comunicate agli Ultras Rapid, che sono usciti Ultrarapidi!
GRULL, STRUNZ E AUER… VE VOGLIO TROPPO BENE, GRAZIE!
Lo scugnizzo viola
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