Inutile girarci attorno, io vivo le partite come la maggior parte di voi che state leggendo quest’articolo e cioè da tifoso della Fiorentina!
E come tale, ieri, al triplice fischio finale sono andato davanti allo specchio per controllare, come sempre, che fosse tutto a posto per iniziare a condurre una nuova puntata di 90’ Minuto Viola. Mi sono accorto, allora, di avere gli occhi lucidi di chi sta per piangere. Beh, dopo una partita contro la rivale storica, persa oltre il novantesimo minuto, al termine di una gara condotta per due terzi e sofferta solo dall’espulsione di Milenkovic in poi, ci sta di rimanerci parecchio male.
Ma poi da bravo ragazzo, a fine trasmissione, mi son detto prendiamo il lato positivo da ogni match ed ho lasciato il seguente messaggio sulle mie pagine social:
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Stasera niente analisi sulla partita, che l’ho sofferta così tanto che avevo gli occhi lucidi a fine gara.
Mi limiterò ad una considerazione: dopo la sosta sfideremo il Milan ed avremo quindi affrontato tutte e sette le sorelle nelle prime tredici giornate di Campionato. Questo vuol dire che negli ultimi sei turni d’andata affronteremo tutte squadre del nostro livello o più basso, quindi potenzialmente possiamo chiudere al giro di boa con un buon punteggio.
Poi è ovvio che a gennaio la Società debba metterci pesantemente del suo, se no parliamo del nulla.
Sempre E Solo Forza Viola!
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Tutto vero, tutto bello ed ho raccolto molti like e tanti commenti positivi.
Oggi, però, al mio risveglio sono tornati ad addensarsi i nuvoloni neri raffiguranti l’arbitro Sozza e non ho potuto fare a meno di rivisitare, ripetutamente, con la mente ed i video tutti gli episodi da moviola della gara della Fiorentina.
Sul rigore per il mani di Danilo non sono riuscito a trovare una verità definitiva: da un’inquadratura sembra rigore netto, da un’altra no.
Però le colpe del giovane fischietto lombardo sono indiscutibili. Se sull’espulsione di Milenkovic può essere assolto (anche se Chiesa vola appena sfiorato dal difensore serbo, parlando del secondo giallo), non può avvenire la stessa cosa nella condotta dei cartellini: De Ligt, li ho contati, ha compiuto quattro interventi da ammonizione durante la partita Juventus-Fiorentina e, pensate voi, è tornato a casa con nemmeno un giallo sul groppone. In tre casi su quattro è stato risparmiato dall’arbitro ed in uno (quando mette le dita nell’occhio destro di Terracciano) non gli è stato fischiato nemmeno fallo contro.
Chiamatelo servilismo, chiamatela sudditanza psicologica, la gara di ieri se si fosse giocata senza De Ligt, che doveva essere espulso per ben due volte, avrebbe visto ben altro esito. Dato che la Fiorentina ha giocato quantomeno alla pari della Juve in 11 contro 11, figuriamoci cosa avrebbe potuto fare con l’uomo in più. E tutto questo mi ha lasciato un senso di disaffezione verso il mondo del calcio (oggi non sto seguendo infatti nessuna gara), ma anche di disgusto perché passano gli anni e pure col Var certe dinamiche continuano a ripetersi. Vivremo mai uno sport veramente libero da dubbi e sospetti?
In più nel caso che stiamo analizzando in quest’articolo il problema è a monte: perché mandare un novellino, per la Serie A, ad arbitrare una contesa così importante e sentita (ci era già successo tra l’altro anche col Napoli)?
Chiosa su Vincenzo Italiano, che io continuo a considerare il migliore allenatore che ci potesse capitare. Su un aspetto però bisognerà lavorare: rimediare 4 espulsioni nelle prime 12 partite ci porta provvisoriamente al comando di questa “speciale” classifica, insieme al Bologna. Segno che forse, almeno in parte, la scelta di difendere troppo alti e di conseguenza molto aggressivi va rivista, specie quando ci si trova a sfidare le big del nostro Campionato.
Giancarlo Sali
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La Roma di Mourinho perde contro il Venezia. Fiorentina ad un punto dal quinto posto