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Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
La formula per restare in A esiste 3×12=36/2=18+26=44 ma i numeri non bastano, serve altro
Editoriali

La formula per restare in A esiste 3×12=36/2=18+26=44 ma i numeri non bastano, serve altro

Francesco Pistola

7 Marzo · 21:51

Aggiornamento: 7 Marzo 2021 · 21:57

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Sembrava che i botti fuori al centro sportivo avessero funzionato, e invece abbiamo ripreso gol nel finale

Foto di proprietà di ACF Fiorentina. Riproduzione vietata ©


Può sembrare una formula magica ma è solo una combinazione matematica, per farci capire che i punti a disposizione da qui a fine campionato sono 36. Se ne facciamo la metà (speriamo) sono 18 che sommati agli attuali 26, fa 44 punti.

Questa è la matematica, ma in realtà in campo vanno gli uomini, non i numeri. Questi uomini attualmente hanno paura, la stessa paura che viviamo noi ogni domenica dal nostro divano (ma quando riaprono gli stadi?) la stessa paura che vive Prandelli, Pradè, Barone e l’intera società.

La partita sembrava essere buona, ma già dai primi minuti si notava la paura e la tensione in entrambe le compagini.
Tensione che è durata fino alla fine, come si e evinto dalle immagini del direttore Pradè e dal l’allenatore del Parma.
Una partita rocambolesca è piena di cambi di campo, la Fiorentina è stata su due volte, per poi subire il cappottone, come al solito nel finale, e poi riacciuffare il pari nel finale, ma con una costante paura di perderla.

Foto di proprietà di ACF Fiorentina. Riproduzione vietata ©

Una paura che va estirpata, perché a lungo andare può solo danneggiarci.

Per come si era chiuso il primo tempo sembrava che i botti dei tifosi ed i loro striscioni, avessero funzionato, così come tutti avranno notato, sembrava che il piccolo briefing a centrocampo stile football americano tra i giocatori, avesse funzionato e questi uomini avrebbero finalmente trovato il coraggio di unirsi tra di loro e diventare un tutt’uno. Ma così non è stato, la Fiorentina ha giocato ancora una volta con la paura, ed inizio a pensare che quest’ultima sia insita ormai nei giocatori.

Già i giocatori, gli uomini. Penso sinceramente, alla luce dei tre allenatori cambiati, che forse il problema di questa squadra stia proprio nei giocatori. Non è possibile buttare sempre la colpa solo su l’allenatore, sono i giocatori che vanno in campo, e mi sembra un po’ strano che con tre allenatori cambiati, sia cambiata poco la storia.

Non giriamoci intorno, sono tre anni ormai che lottiamo per non retrocedere, nel frattempo abbiamo cambiato proprietà, tre allenatori ed alcuni giocatori, ma la musica non è mai cambiata, anzi a volte anche i nuovi acquisti, fenomeni nei loro club di provenienza, diventavano brocchi  nella nostra squadra.

Allora il problema è dello spogliatoio, ma questo non può essere più un alibi, se la Fiorentina si trova in quella posizione è colpa dei giocatori stessi, si sono messi in questa situazione da soli, e tocca a loro tirarsi fuori.

L’allenatore, il direttore e la società vengono subito dopo, ma se dovessi proprio scegliere contro chi puntare il dito, partirei dai giocatori. Che in alcuni casi sembrano addirittura svogliati, senza verve, e sopratutto senza idee.

Come scritto nel titolo la matematica può aiutarci, ma sta ai calciatori incastrare i numeri nella maniera giusta.

La società ha fatto anch’essa degli errori pesanti sia chiaro, primo fra tutti non dichiarare un obiettivo, la conferma di Iachini poi ha dato ancora un altro alibi a questi calciatori. Per dirla in breve, questi calciatori hanno disputato fin ad oggi un campionato pieno di alibi.

Il presidente che dice che gli basta arrivare a metà classifica, il Covid, i mercati non proprio centrati, la fascia di capitano data a Chiesa, e tutto quello che volete voi, ma l’alibi forse più grande è quello degli stadi chiusi, e buon per loro mi viene da dire.

Se oggi le porte del Franchi fossero state aperte, questa squadra avrebbe subito una forte contestazione, altro che due botti fuori al centro sportivo, i fischi fanno molto più male dei botti, e mi viene da pensare che forse a questi ragazzi serve uno scossone, che arrivi dai botti, dalle contestazioni o dalla società, serve!

Sabato c’è il Benevento, altro scontro diretto, una partita che bisogna vincere, una partita che deve dare la svegliata a questa squadra, una vittoria che deve servire a venire fuori dai bassi fondi e che ci dia coraggio, siamo stanchi di subire gol al’ 89’, oggi ci è andata bene, ma non è sempre domenica.

Avanti Viola!

Francesco Pistola

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