Eravamo abituati a Roberto Baggio obbligato a passare dalla Fiorentina alla Juventus per avere un posto certo nella nazionale di Italia 90. Oggi, grazie a Roberto Mancini, questo non serve più.
È quello che sta accadendo in questa nazionale, dove non gioca il giocatore più importante e rinomato, quello del club più potente, ma semplicemente, come è giusto che sia, gioca chi è più forte, chi rende meglio, chi è più adatto al gioco dell’allenatore.
Federico Chiesa è indubbiamente un grande talento, uno dei più forti giovani nati, cresciuti ed esplosi nella Fiorentina. Il suo passaggio alla Juventus la scorsa estate ha fatto molto discutere e in tantissimi a Firenze non l’hanno presa benissimo nonostante un assegno da 60 milioni di euro arrivato nelle casse viola.
Ma chi pensava, magari anche lo stesso Chiesa, che questo bastasse per ritagliarsi un posto da titolare in nazionale all’Europeo sbagliava. Non conta più solo essere alla Juventus per giocare titolare. Al posto dell’ex Fiorentina, nel tridente titolare dell’Italia all’Europeo, gioca Domenico Berardi, che gioca nel Sassuolo e che le grandi italiane nemmeno prendono più in considerazione, anche a causa del suo prezzo elevato. Ma non è l’unico. Spinazzola ad esempio, è preferito a Emerson Palmieri che gioca nel Chelsea, fresco campione d’Europa. Ma vale anche per lo stesso Locatelli, non è dovuto andare alla Juventus per imporsi in azzurro.
Insomma, una rivoluzione quella di Mancini. E se per qualcuno questa potrebbe essere una ovvietà, guardando al passato, si tratta di un taglio netto rispetto a quello a cui eravamo abituati, dove molto spesso, gli stessi calciatori, per raggiugere la nazionale, sceglievano di andare a giocare in una big per essere presi maggiormente in considerazione. Conta come giochi, non dove giochi. Ecco, con Mancini si cambia. Finalmente.
Flavio Ognissanti
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