Il calciomercato di gennaio è appena iniziato, la Fiorentina è la vera delusione di questo inizio di stagione. Poco o nulla di quanto investito e programmato in sede di mercato estivo, ma anche dello scorso mercato di gennaio, è andato nel verso giusto.
L’operazione che ha portato a Firenze Josè Maria Callejon è l’emblema del fallimento viola sul mercato. Vendere il più forte della squadra e sostituirlo con un giocatore a fine carriera, preso a parametro zero, fuori da ogni tipo di discorso tecnico e perennemente fuori forma. Tra l’altro poi, la domanda diventa lecita: per quale modulo è stato preso Callejon? L’esterno spagnolo è un ala destra da 4-3-3 o da 4-2-3-1. Il problema è che Iachini giocava con il 3-5-2 e adesso Prandelli sta facendo la frittata con le uova che ha a disposizione.
Acquistare giocatori senza alcun senso tattico ma solo per il gusto di collezionare figurine è stato uno dei problemi dell’ultima campagna acquisti. In questo senso l’esempio è anche quello di Jack Bonaventura, si tratta di un centrocampista offensivo che può giocare anche a sostegno della punta. Ma in quel ruolo la Fiorentina ha già Castrovilli e Ribery. Ergo Bonaventura è stato acquistato, percependo un ingaggio tra i più pesanti, per essere solo un’alternativa ai titolari.
Ma non vogliamo sparare sulla croce rossa. I misfatti del mercato sono sotto gli occhi di tutti. E a raccontarlo non è il sottoscritto ma i risultati.
Questo ha prodotto l’ennesima stagione fallimentare. A giugno andranno via sia Cesare Prandelli che il direttore sportivo Daniele Pradè, autentico protagonista della debacle tecnica. Perchè la proprietà viola ha speso e tanto, quasi 120 milioni di euro in tre sessioni di mercato, non sono pochi. A dimostrazione di questo, oltre ai risultati deludenti, c’è la prova lampante che nessun calciatore acquistato ha visto aumentare il proprio valore sul mercato.
A gennaio servirebbero diversi rinforzi, prima di tutto un regista, poi un esterno d’attacco e infine, ma non per ordine di importanza, un centravanti capace di saper far gol.
La situazione attuale però non permette grossi investimenti come nella scorsa stagione dove a gennaio furono investiti quasi 80 milioni di euro. La Fiorentina ha saputo imparare dagli errori commessi, soprattutto fatti senza progettualità tecnica.
Prandelli è un allenatore con contratto in scadenza a giugno, idem Pradè che non dovrebbe restare in società. Come sarà mai possibile investire soldi per calciatori che magari a giugno, con un nuovo corso, potrebbero essere bocciati o fuori dal progetto? Stanno qui le motivazioni per cui in questo mese la Fiorentina interverrà sul mercato, ma lo farà solo attraverso prestiti e giocatori a basso prezzo.
I nomi? I soliti, si va da Torreira ad El Shaarawy, al sogno Papu Gomez, fino ad arrivare al possibile centravanti, si fa un gran parlare di Caicedo (costa 5 milioni) ma anche Inglese e Pavoletti sono due nomi da non scartare. Inutile dire che chi pensa che la Fiorentina possa spendere 20 milioni per un attaccante sia fuori strada. La società ha già fatto capire, per bocca di Daniele Pradè, che si continuerà a puntare su Dusan Vlahovic. Chiunque arrivi in quel ruolo, sarà per alternarsi con il serbo classe 2000 ed essere la sua prima alternativa.
Flavio Ognissanti
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