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Pradè: “Anno buttato? Andrò via nel caso. Se mi fossi impuntato su Juric, Commisso avrebbe detto sì”
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Pradè: “Anno buttato? Andrò via nel caso. Se mi fossi impuntato su Juric, Commisso avrebbe detto sì”

Redazione

10 Novembre · 13:57

Aggiornamento: 10 Novembre 2020 · 13:57

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“Sono stati toccati due tasti importantissimi – ha detto il direttore sportivo della Fiorentina Daniele Pradè in conferenza stampa -, l’unione con la città e con i tifosi, quell’alchimia che in questo momento c’è mancata, a Cesare è la prima cosa che viene da chiedermi. il nostro è un destino comune, siamo entrambi dei cavalli di ritorno, che hanno atto di Firenze una seconda casa. Sappiamo sempre che essi non fanno bene ma spero che Cesare ed io riusciremo ad invertire questa tendenza”.

Chiarezza sul fatto che si era parlato di divergenze tra i dirigenti e Rocco Commisso…

“È difficile trovare un’unione così forte nel settore calcistico. Essa dipende dal vertice, noi abbiamo Commisso sempre vigile e attento a quello che gli diciamo, poi Joe Barone ed io. Le decisioni le facciamo sempre in comune ed in accordo. Il presidente entra solo nella parte finale, dopo che gli diciamo le cose io e Barone. Qualunque scelta tecnica, partendo da Montella, da Iachini è stata condivisa da tutti e tre. Non voglio alibi. Anno buttato? Andrò via nel caso. Più volte ho letto che avrei preso un allenatore diverso come Juric o De Zerbi, no quando si decide lo si fa insieme. Iachini scelta condivisa, aveva fatto bene e l’abbiamo confermato. Se io mi fossi impuntato su Juric sono sicuro che il presidente me l’avrebbe fatto prendere. Le responsabilità tecniche sono le mie, ho un’autonomia nelle scelte. Oggi con la scelta di Cesare speriamo di partire con un intento comune, univoco”.

Se c’è una posizione del club a proposito delle partenze dei Nazionali nonostante l’Asl le avesse impedite…

“È una situazione dove personalmente non ci ho capito nulla, noi da ieri siamo in bolla fino al 14 novembre ed una circolare FIFA spedita ieri con l’obbligatorietà dei nostri tesserati, c’è mancanza di unione tra le parti, non sappiamo a chi rispondere. Cercheremo di fare tutti i passi giusti e aspettiamo come si evolveranno gli eventi”.

Adesso per la squadra non ci sono più alibi, i giocatori devono dimostrare il loro senso di appartenenza. Avete fatto un discorso alla squadra ed ai calciatori più rappresentativi?

“No, penso che succederà tra un’oretta. Questa è una squadra molto responsabile, le situazioni sono state particolari, i calciatori sono mancati per diverso periodo. Non è una squadra che manca di identità, in una situazione di Covid non è facile. Quello che chiediamo a Cesare è riaccendere una fiamma di alchimia ed empatia”.

Durata del contratto di Prandelli…

“L’ha già detto lui, fino a giugno”

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