Kalinic più Babacar? Certo che si può, ma quella di oggi contro il Milan non sembra essere la partita adatta per presentare le due punte di ruolo. Almeno non dall’inizio. Così ha deciso Paulo Sousa nella ragione intanto di un turnover inevitabile, perché mercoledì scorso la Fiorentina era in campo a Udine e giovedì lo sarà ancora in Europa League. E allora, rispetto proprio al Friuli, dentro Kalinic e fuori Babacar per confermare il modulo che prevede un unico punto di riferimento là davanti.
Già, Kalinic. Un gol ha segnato nel campionato in corso (alla Juventus subito nella gara d’esordio, quello del momentaneo 1-1, di testa su calcio d’angolo battuto da Ilicic), nemmeno uno ne aveva realizzato alla quarta giornata del torneo 2015-16: se è vero che i raffronti valgono per quel che valgono, il fatto che allora si fosse sbloccato proprio alla quinta (e quinta effettiva è ancora per la Fiorentina visto che nel conto attuale non c’entra la mezz’ora scarsa di Marassi) inanellando poi un gol dietro l’altro nel girone d’andata, è di sicuro un precedente indicativo oltre che benaugurante. Perché la Fiorentina ha bisogno delle reti del croato ex Dnipro. Che ad attaccare la profondità, come si dice, è bravissimo per tempi, movimenti, capacità di individuare lo spazio giusto dove ricevere il pallone, però in sostanza conta buttarla dentro specie per chi di mestiere fa il centravanti e specie se dietro, a supporto, hai uno come Ilicic che finora non ha avuto il sinistro ispirato al tiro e uno come Borja Valero che il gol non ce l’ha dentro proprio per natura. Ovviamente, la formula anti-difesa del Milan sarà con questi tre: Ilicic e Borja Valero trequartisti alle spalle di Kalinic.
Così è se pare a Paulo Sousa per la parte offensiva della formazione e ovviamente per tutto il resto. Considerando che Vecino ci dovrebbe essere ma solo per cominciare dalla panchina dopo quasi un mese di stop a causa della lesione al retto femorale della coscia destra e che invece Astori non ci sarà per tornare disponibile (forse) contro il Qarabag, a centrocampo spazio alla coppia Sanchez-Badelj con Bernardeschi (più di Tello) a destra e Maxi Olivera (più di Milic a sinistra) per la prima dell’uruguaiano al Franchi, ma nulla da meravigliarsi se il tecnico portoghese dovesse ribaltare i termini; mentre nella linea arretrata a protezione di Tatarusanu, il posto accanto a Tomovic e Gonzalo Rodriguez lasciato libero appunto da Astori è in ballottaggio tra Salcedo e De Maio e questa volta a spuntarla dovrebbe essere il messicano.
Francesco Gensini – Corriere dello Sport Stadio