Fali Ramadini e Pietro Chiodi sono i due agenti sportivi Indagati nell’inchiesta milanese per reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio, con al centro le commissioni in varie operazioni di compravendita di calciatori. Ma chi sono i due procuratori al centro dell’inchiesta? Partiamo dal primo, nato a Tetovo in Macedonia, che è uno dei più importanti procuratori a livello europeo. Soprannominato il Mino Raiola dell’est, ha lavorato tanto con la Fiorentina: Jovetic, Ljajic, Nastasic, Seferovic e Kalinic sono solo alcuni dei giocatori che ha fatto transitare in Viola.
Leggenda narra che saltò il trasferimento in Cina di Kalinic, ora al Verona, a causa della commissione richiesta da Ramadani: 20 milioni di euro circa. Si è occupato anche di allenatori, vedi Maurizio Sarri, e di diverse operazioni col Napoli (è l’agente di Koulibaly) tanto che, tempo fa, disse: “Aurelio (De Laurentiis, ndr) è un amico e gli amici si cerca sempre di accontentarli”.
Tra l’altro, Ramadani non è nuovo a queste inchieste: già a febbraio 2020, l’agente macedone era stato indagato in Spagna per riciclaggio, per una presunta frode da 100 milioni di euro. Su questo indagavano gli inquirenti dell’Operacion Lanigan, con la Guardia Civil che perquisì la residenza di Maiorca dell’agente, dove furono presi documenti riguardanti diverse trattative: Assulin, Scepovic, Markovic, Coeff, Gulam, Montiel e anche quella di Neymar dal Barça al Psg, condotta dal suo mentore Pini Zahavi. Non solo questi, ma anche nomi altisonanti, gestiti dalla sua Lian Sport: Jovic, Konoplyanka, Jovetic, Savic, Musonda. Insomma, dopo la Spagna, Fali Ramadani al centro di un’indagine anche in Italia. Lo riporta Calciomercato.com
LA FIORENTINA NON RISCHIA NULLA, NEL MIRINO ANCHE IL PASSAGGIO DI CHIESA
Caso Ramadani, non rischia la Fiorentina. Nel mirino i passaggi di Chiesa e Pjanic alla Juve