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Carica di Gonzalo: “Questa Fiorentina mi garba, meritiamo l’Europa perchè siamo meglio della Roma”
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Carica di Gonzalo: “Questa Fiorentina mi garba, meritiamo l’Europa perchè siamo meglio della Roma”

Flavio Ognissanti

13 Maggio · 03:35

Aggiornamento: 13 Maggio 2022 · 03:35

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Gonzalo Rodriguez, capitano della Fiorentina dell’era Montella e Paulo Sousa, ha parlato al canale Twitch di Passione Fiorentina, queste le sue parole:

“Sono tornato un mese fa 6 giorni a Calenzano ma da Firenze non sono passato purtroppo. A me non garba chiedere favori, se mi invitano vengo volentieri, quando potrò verrò allo stadio volentieri ma chiamare per chiedere favori non mi garba proprio.

Guardo sempre la Fiorentina, è una Fiorentina forte, molto simile alla nostra, dopo tre anni che non lottava per l’Europa, oggi ci è vicina, i tifosi sono vicini alla squadra, i tifosi sono vicini alla squadra, anche Montella faceva un calcio cosi, mancano due partite per raggiungere l’obiettivo Europa.

Biraghi non lo conosco ma parlare di capitano è difficile, ma quello si vede dentro lo spogliatoio, se l’allenatore ha fiducia in lui questo gioca a suo favore perchè giochi sempre. Il lavoro del capitano è dentro lo spogliatoio, se i compagni lo vogliono bene, se si allena bene. Molina non lo conosco molto perchè guardo solo le partite della Fiorentina, l’ho visto solo in nazionale. Odriozola è più offensivo rispetto a Molina, se rimane il prossimo anno può fare meglio, sono due grandi giocatori.

La Fiorentina senza Vlahovic ha avuto la maturità di fare squadra, adesso hai due attaccanti come Piatek e Cabral, ma non è Vlahovic e la squadra lo sa. Torreira mi garba tanto, difende e va all’attacco, Nico Gonzalez ha più responsabilità, Igor è migliorato tanto, Milenkovic è da tanto nella squadra. Hai una colonna vertebrale perfetta.

Essere capitano della Fiorentina è una grandissima responsabilità, qualsiasi problema che c’è dentro al campo il capitano deve parlare, vedete cosa ha fatto Badelj dopo la tragedia Astori. Devi avere tante qualità per essere un capitano

Il giocatore sudamericano vuole sempre vincere, oggi mi garbano molto nella squadra, ma anche nella mia Fiorentina i giocatori che non erano sudamericani erano comunque forti, la cosa più importante è l’organizzazione della squadra, e questa adesso c’è.

Il rimpianto più grosso? La finale di Coppa Italia contro il Napoli. Era l’occasione di poter vincere la coppa davanti ai nostri tifosi, con lo stadio Olimpico pieno. Non esserci riusciti è il più grosso rimpianto ed un enorme dispiacere. Con Paulo Sousa eravamo primi nel girone di andata perdendo tanti punti in gare che non abbiamo avuto la forza di vincere. A gennaio è arrivato Benalouane ma non si è mai allenato con noi perchè era infortunato, un difensore in più poteva servire. Ma in quegli anni abbiamo avuto tanti infortuni come quello di Giuseppe Rossi e di Mario Gomez, sono arrivati giocatori che non sono riusciti ad aiutare la squadra, spesso siamo rimasti senza forza alla fine della stagione

Il campionato italiano è molto difficile per gli attaccanti, Cabral ha giocato poco, ancora lui, come Piatek, non sono riusciti a prendersi il posto da titolare. Cavani? Un giocatore spettacolare, fisicamente è un animale, devi vedere le sue motivazioni.

A volte facevano tanti esercizi con Pizarro e impostavo io, il gioco del difensore si è sviluppato tantissimo, si fa il passaggio tra le linee, Milenkovic non è forte in questo, è forte nella marcatura. Da Quarta mi aspetto molto di più, l’ho visto giocare nel River Plate e nella nazionale argentina, lui per il gioco di Italiano è perfetto per il modo di trattare la palla ma forse non ha avuto la fiducia, lui ha uno stimolo del gioco molto simile al mio. La Fiorentina per lui ha pagato tanti soldi, tutti ci aspettiamo di più, lui ha qualità, adesso deve aspettare perchè Igor e Milenkovic stanno giocando bene

Con Pepito ho un grande rapporto di amicizia, Giuseppe Rossi è il miglior sinistro visto in tutta la mia carriera, Salah è un fenomeno ma Rossi se non avesse avuto la sfiga di aver avuto infortuni sarebbe stato un giocatore spettacolare. Quando io l’ho conosciuto al Villarreal era tra i migliori del mondo, lo voleva il Barcellona e tanti altri, fin quando si è fatto male il ginocchio, quando uno si fa male il ginocchio, io lo so bene perchè ho due interventi al ginocchio, uno deve cambiare anche il suo modo di giocare, dopo il secondo infortunio non è riuscito a tornare al suo livello

Tornare alla Fiorentina? Oggi non ci penso, ho parlato con Pradè e con Burdisso che conosco da tanto tempo ma adesso io voglio pensare più alla mia famiglia che al calcio, voglio prepararmi per fare qualcosa nel calcio ma non ci penso. Con Burdisso ho fatto un corso da direttore sportivo, non è un lavoro facile perchè non siamo dentro al campo, io ringrazierò sempre la Fiorentina, quindi se un giorno mi chiamano e se sono preparato e se sono in grado di farlo, dico di si

Contro la Juventus il primo tempo Montella era deluso, non era arrabbiato, quando Giuseppe Rossi ha fatto il primo gol sapevamo che potevamo vincere. Montella era un uomo tranquillo ma quando si arrabbiava era terribile, lui per me è stato fondamentale, dal primo giorno mi aveva detto che voleva giocare a 3 dietro, con me che dovevo portare la palla. Nell’ultimo anno di Montella io non stavo giocando bene e lui mi è venuto a parlare per dirmi che non mi dovevo preoccupare, per me lui e il suo staff sono stati importanti

Quando sono arrivato ho trovato Macia e Pradè, parlavamo spesso con loro. Quando è arrivato Corvino, io il ero capitano, avevamo una fiducia diversa. Il direttore chiedeva altro, si poneva modi diversi e forse chiedeva cose che a me non mi piacevano. É entrato male all’interno del gruppo, per questo dopo siamo andati via quasi tutti, Borja, Vecino, io, Alonso e tutti gli altri. Forse la società era una po’ stanca della situazione e voleva fare un po’ di soldi. Dopo il suo arrivo ci sono stati tre anni in cui la Fiorentina non ha fatto bene. Sarei rimasto se non fosse arrivato Corvino. A Pradè dissi subito che avrei voluto chiudere la carriera al San Lorenzo. Ma se non fosse arrivato Corvino avrei fatto un altro anno a Firenze

Difficile consigliare un giocatore argentino alla Fiorentina, Julian Alvarez è molto forte ma lo ha comprato il Manchester City, è il migliore talento argentino, è molto conosciuto. La Fiorentina deve guardare nelle giovanili dell’Argentina.

Davide era un leader, gli garbava il calcio tantissimo, era tanto tranquillo ma aveva personalità, se ti voleva spaccare la gamba te la spaccava. Il primo che abbracciavo dopo un gol era sempre lui. Quell’emozione la condividevamo insieme, i nostri figli avevano la stessa età, eravamo molto simili. La sua perdita è stata un duro colpo per tutti. Mangiava quello che doveva mangiare, ad ogni allenamento era sempre il primo ad andare davanti la fila, dava l’esempio. Tutto il mondo ha pianto per lui, io ho portato una maglia firmata da tutto il San Lorenzo per lui.

Il gol più bello fatto alla Fiorentina? Ce ne sono stati diversi, il primo è stato speciale perchè ci ha fatto vincere, l’ultimo perchè è stato quello prima di andare via, quello contro la Sampdoria

Io parlo poco perchè sono molto timido, mi vergogno un po farmi notare, ho un affetto speciale per i tifosi, mi dà anche vergogna quello che mi dicono, ringrazierò sempre i tifosi della Fiorentina perchè mi danno sempre tanto affetto. Allenare la Fiorentina? Per ora no, è un mestiere difficile soprattutto farlo in una squadra in cui sei tifoso, non puoi sbagliare perchè hai tante responsabilità, i tifosi poi si dimenticano di quello che hai fatto.

Il post calcio è difficile perchè da un giorno all’altro non hai più i riflettori su di te, per me non è stato un problema perchè sono sempre stato legato alla mia famiglia ed ai miei amici. Io ero pronto per farlo, non mi ha fatto tanto male ma quando sono a Firenze o guardo una partita mi viene il magone e tanta nostalgia.

Il saluto di Borja Valero? Con Borja sono amico, è tutto meritato quello che ha ricevuto. Ama Firenze, è rimasto a Firenze, è stato un giocatore spettacolare, ho visto che era molto emozionato, non l’ho ancora sentito, qualcosa gli vorrei dire. Aquilani l’ho visto a giugno, ci ho parlato, lui allena la Primavera e sta facendo benissimo, lui è una persona molto umile, un esempio perfetto per i bambini.

Fiorentina in Europa? Ci credo, hai una partita davanti contro la Sampdoria e l’Atalanta incontra il Milan, una giornata che può fare la differenza. Per me merita l’Europa per ciò che fa, abbiamo fatto meglio della Roma anche se hanno gli stessi punti e quindi ci meritiamo l’Europa”

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