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STADIO? SIANO TUTTI PIÙ CHIARI. A FROSINONE UN SOLO RISULTATO. SIMEONE… L’EDITORIALE DI SANDRO BENNUCCI
Editoriali

STADIO? SIANO TUTTI PIÙ CHIARI. A FROSINONE UN SOLO RISULTATO. SIMEONE… L’EDITORIALE DI SANDRO BENNUCCI

Redazione

9 Novembre · 02:47

Aggiornamento: 9 Novembre 2018 · 02:47

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Cominciamo dalla partita di Frosinone: la Fiorentina deve vincere. Senza se e senza ma. I pareggi con il Torino in trasferta e con la Roma a Firenze hanno fatto scivolare la squadra giù in classifica. L’ha detto anche Pioli: il Frosinone è motivato, ma la Fiorentina dovrà esserlo molto di più. Le concorrenti a un posto in Europa League corrono e non si possono lasciar scappare, altrimenti rischi di non riprenderle più. Seconda questione: il mercato di gennaio. 

C’è ancora qualche voce su una possibile partenza di Milenkovic, ma io credo che, alla fine, resterà. E non partirà nessun big. Allora? Alla squadra servono almeno due rinforzi: un centrocampista e una punta. Il centrocampista, insisto, potrebbe essere Viviani dlla Spal, uno capace di permettere a Veretout di riprendere il vecchio ruolo di interditore e propulsore. 

Davanti mi pare che il tempo a disposizione di Pjaca stia per scadere. E attenzione: io avevo gran fiducia in lui e criticavo Pioli quando non lo faceva giocare dall’inizio, preferendogli Mirallas o, addirittura, Eysseric. Ecco, sia Mirallas che Eysseric non possono essere titolari in questa Fiorentina. Allra bisogna trovare qualcuno che sappia affiancare, e in qualche caso sostituire, Simeone.

MERCATO – Certo, l’esperienza di un anno fa con Falcinelli non fa accarezzare l’idea di andare al mercato. Tuttavia, le esigenze della formazione sono queste: il centrocampista e la punta. La Fiorentina ha un bilancio largamente attivo (37 milioni di euro), quindi può permettersi di spendere, sia pure con moderazione. Ripeto un concetto che mi sta a cuore: la Fiorentina deve avere un progetto. Non può navigare a vista, arrivi quel che arrivi. 

Il progetto a breve termine può essere la qualificazione all’Europa League. Con questa squadra, qualche ritocco e la conferma dei big, l’obiettivo può essere raggiunto. Poi, a fine campionato, dovrà essere fatto un progetto di medio termine: magari puntando anche a un posto in Champions. Ma anche qui con mosse mirate: tenendo Chiesa, tanto per essere chiari, e i giocatori importanti, tipo Veretout, Pezzella, Milenkovic.

La Fiorentina deve fare calcio e arrivare ad alzare qualche trofeo, il suo core business è questo. Il bilancio deve essere tenuto d’occhio, ma la ragion d’essere non può concretizzarsi nell’accumulare soldi attraverso le plusvalenze. I tifosi, che si abbonano e seguono la squadra anche in trasferta, non possono ritenersi soddisfatti se chiudi un mercato magari con 50, 60 milioni o più in cassa. Loro si sacrificano per i risultati, non per ammirare un bel conto.

STADIO – La questione stadio, almeno per il momento, non mi scalda. Bene che ci facciano i carotaggi alle Mercafir per valutare la nuova realizzazione. Che lo stadio serva è fuori di dubbio: così come la nuova pista di Peretola e la nuova linea per l’alta velocità ferroviaria, capace di liberare i binari di superficie per i treni pendolari. Ma i carotaggi si fanno quando ancora, a Novoli, ci sono le carote. Voglio dire che, fino a quando non sarà stato trasferito il mercato all’ingrosso dell’ortofrutta, non si potrà pensare a costruire il nuovo stadio. Fiorentina e comune di Firenze si accodino per mandare messaggi certi, magari attraverso un credibile cronoprogramma. 

La società va stimolata al progetto, magari mettendo una pietra sopra alla vicenda del Milan sotto processo in Europa. Si sussurra che la Fiorentina non abbia prodotto in tempo utile la documentazione necessaria per essere ammessa agli atti. Sarebbe grave se fosse così. Io ricordo un’altra, lontana e clamorosa gaffe amministrativa: quando in una ormai remota partita di coppa Uefa con una squadra tedesca, venne schierato un giocatore (Casarsa) che risultava squalificato.

La partita venne persa a tavolino. Il responsabile della gaffe rischiò una crisi di nervi. Oggi sono indispensabili maggior dinamismo e capacità decisionale: non si può aspettare che ogni decisione possa arrivare dal vertice societario, ossia dai Della Valle. Occorre una posizione intermedia con il portafogli, ossia con il potere di decidere.

FROSINONE – Contro il Frosinone, si è detto, occorre ritrovare quella vittoria che manca ormai da un mese e mezzo, dal 30 settembre contro l’Atalanta. E’ questa la missione della Fiorentina attesa nell’anticipo di venerdì sera. Nessuno mi pare abbia criticato il Napoli per l’1-1 in casa con la Roma – ha osservato Pioli davanti a qualche mugugno esterno -. Cerchiamo di capire dove sta il nostro livello e dove quello delle altre pur sapendo che abbiamo la possibilità di migliorare la qualità del gioco e dunque pretendere di più. Ma dal punto di vista del carattere abbiamo fatto ottime prove contro due squadre forti come Torino e Roma». 

Vero, ma è altrettanto vero che a Frosinone la Fiorentina deve prendere i tre punti. Giocherà Pjaca? L’alternativa potrebbe essere Gerson più avanzato con l’inserimento di Edimilson a metà campo. Ma soprattutto bisogna far gol. Simeone svegliati: altrimenti non ti chiamano più nemmeno nella nazionale d’Argentina!

Sandro Bennucci

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