Niccolò Pontello, membro della famiglia ex proprietaria della Fiorentina, è intervenuto ai microfoni de il Pentasport, trasmissione di Radio Bruno, per parlare dei temi caldi in casa viola. Ecco le sue parole:
“Rappresentare la Fiorentina è un grande impegno. Quando entri dentro da protagonista solo dopo anni capisci quanto è difficile il rapporto con la città. Ma è anche gratificante. Ricordo con tanto affetto il rapporto coi tifosi. Io avevo la responsabilità di gestire i rapporti coi viola club”.
COMMISSO “Trenta anni fa non era così. Adesso è tutto amplificato dai social. L’interazione è permanente e con tutta la città. Quindi è molto più difficile il rapporto con la città. Anche noi abbiamo avuto una crisi al terzo anno, come Rocco. Difficile dare un consiglio, è uno che ha costruito un impero. Si parla di uno che non è Della Valle o Pontello, ma neanche il marchese Ridolfi era così ricco. Cosa vuoi dire a uno così? Però la società di calcio non è un azienda normale e te ne devi accorgere immediatamente, la gestione è differente. Il calcio ha la variabile di essere sempre sottoposto al giudizio del pubblico. Rispondi ad una città intera. Gli consiglierei di potenziare il reparto comunicazione e gli direi più aperto, chiaro e sincero possibile con la gente. Più sei diretto e meno prometti e meglio. Poi ripeto, un imprenditore di questo calibro non ce lo saremmo mai sognato. Io non vorrei che fosse in atto una strategia d’uscita. Vedo tante similitudini negli atteggiamenti. Questo ricorrere sempre ai prestiti, puntare solo agli svincolati mi ricorda tutto quello che facevamo noi prima di andarcene”.
ITALIANO “Sarebbe assurdo non arrivare ad un accordo. Non ci sarebbe nulla di peggio che continuare un rapporto solo perché obbligati. Si vivrebbe una stagione da separato in casa, e non fa bene a nessuno”.
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