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Prandelli: “Chiesa faceva la differenza. Cutrone? Chi pensa a sé stesso può andare via. Mancano i doppioni”

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Prandelli: “Chiesa faceva la differenza. Cutrone? Chi pensa a sé stesso può andare via. Mancano i doppioni”

Redazione

6 Dicembre · 14:25

Aggiornamento: 6 Dicembre 2020 · 14:59

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gilardino

Cesare Prandelli ha parlato alla vigilia di Fiorentina-Genoa, queste la parole dell’allenatore viola ai media presenti, tra cui Labaroviola:

“Quella col Genoa sarà una partita determinante e importante. La vogliamo giocare da Fiorentina, con lucidità durante tutti i 90 minuti. Ci siamo preparati questa settimana per ottenere la vittoria”.

La sua Fiorentina ha paura di questa partita?
“Abbiamo affrontato la paura, i giocatori l’hanno analizzata e capita in questi giorni. La partita di domani non è da vita o morte, non mi piace questo concetto. Sarà però una gara molto importante per il nostro campionato. Ho già detto che il nostro obiettivo è arrivare quanto prima a 40 punti, dovremo riuscirci da Fiorentina. In questo momenti ci manca, così come a tutti, un fattore fondamentale: il pubblico. Dobbiamo essere bravi noi a fare quello che faremmo coi nostri tifosi, quindi mai abbassare la testa e la guardia, facendo di tutto per raggiungere la vittoria”.

Quanto sono importanti oggi Ribery e Callejon?
“L’intensità è fondamentale e loro sono due calciatori che devono avere ritmi per creare situazioni pericolose. Fino a due mesi fa c’era un giocatore che portava al limite dell’area avversaria il pallone, ora non c’è più e non ci sarà mai più: senza di lui dobbiamo fare lo stesso, ma serve collaborazione e spirito di squadra”.

Come ha vissuto questi giorni a distanza causa Covid?
“La società mi ha messo a disposizione ogni cosa e io, in diretta, ero sempre collegato coi miei collaboratori in campo per svolgere gli allenamenti già programmati. Il primo giorno è stato veramente difficile, però mi sono considerato un privilegiato perché stiamo tutti vivendo un momento duro e io invece ero meno preoccupato vista la possibilità di fare ogni giorni un tampone”.

Ora che è sfumato l’obbligo di riscatto, conterà di più su Patrick Cutrone?
“Non gli si può rimproverare nulla in allenamento perché è un ragazzo molto generoso. La mia scelta è stata prettamente tecnica, perché ho preferito puntare su una punta con altre caratteristiche. Lui deve avere pazienza e aspettare alla sua occasione, se pensa troppo a sé stesso diventa più complicato. Se uno non è contento di restare alla Fiorentina, per me può andare via. Non mi riferisco solo a Cutrone. Io non ho messo da parte nessuno”.

C’è qualcuno che le ha chiesto di andare via?
“Appena ho incontrato la squadra ho spiegato a tutti come stanno le cose. Se un giocatore non pensa alla Fiorentina, per me è fuori dal gruppo squadra. Se qualcuno ha la necessità di vivere la professione in maniera diversa, io non trattengo nessuno. Finora comunque ho avuto la percezione che i ragazzi mi seguano”.

Manca l’apporto dei giocatori di esperienza alla Fiorentina di oggi?
“Nei momenti di grande difficoltà escono i leader, che percepiscono prima degli altri le difficoltà: noi abbiamo una squadra che ha le qualità per poter gestire questa situazione. I calciatori esperti sono il traino per il miglioramento dei giovani”.

Che società ha trovato?
“La società non ha colpe se ci troviamo in questa situazione: la critica a inizio stagione era tutta positiva su questa squadra, tutto era pianificato nel modo giusto. Forse invece c’è stata troppa aspettativa e chi doveva fare il salto di qualità non lo ha fatto. Dobbiamo far sì che questa critica positiva torni. Commisso è una persona che va tenuta stretta perché è arrivato qua dall’America e ha investito. La mia paura è che si stanchi… Ha già messo in piedi il centro sportivo, sta lavorando per lo stadio nuovo. Siamo impazziti, vogliamo farlo andare via? Se la critica ci dev’essere, va fatta a me e alla squadra, non al club. Non voglio usare buonismo, mi assumo le mie responsabilità”.

Che idea si è fatto del Genoa?
“È una squadra duttile e interessante, che davanti ha due attaccanti molto temibili e può cambiare tanti moduli. Stiamo cercando di capire quale sarà la loro formazione, ma alla fine dipenderà tutto da noi. Dipenderà da come staremo in campo”.

Che messaggio vuole mandare al suo pupillo Mario Balotelli in vista della sua nuova avventura al Monza?
“Ritroverà il suo padre calcistico, Adriano Galliani. Penso che il Monza sia il posto giusto dove poter ricominciare il suo percorso”.

Questa è la partita più difficile di Prandelli alla Fiorentina?
“È una partita difficile, ma non è neanche minimamente paragonabile a quando partimmo col -19 in classifica. Lì la squadra c’era, però. Sapevo che nessuno avrebbe tradito la maglia e le aspettative. Ora il gruppo deve capire che si può superare le difficoltà insieme”.

La sua Fiorentina ha il carattere per uscire da questa situazione?
“Questa squadra ha carattere e domani lo dimostrerà”.

Come commenta le critiche dei tifosi degli scorsi giorni?
“Firenze è abituata a vivere così, noi dobbiamo affrontare questo momento a viso aperto. I tifosi vogliono sentirsi rappresentati”.

Domani punterà su Vlahovic e Kouamé?
“Non faccio mai dichiarazioni sui singoli, chi scende in campo lo saprà domani. Dusan è sulla buona strada così come Christian e tanti altri. Noi siamo pronti”.

Cosa ti fa scegliere il 4-3-3 anzichè il 4-3-1-2?
“A Udine abbiamo scelto il modulo con il trequartista perchè mancavano Ribery e Callejon. Io ho sempre cercato di lavorare su sistemi di gioco in cui nella squadra ci fossero dei doppioni, dobbiamo essere bravi per tutte le situazioni perchè non ci sono ricambi con giocatori con le stesse caratteristiche”

Come sta Ribery?
“Sta bene, mentalmente è a posto, e mi son fatto un’idea su questo campionato strano: ci sono molti giocatori che soffrono le pressioni del pubblico e le gare calde, adesso invece questi stanno osando perché non ci sono spettatori. I campioni invece soffrono di più perché sfidano il pubblico e si sentono leader nel farlo. Ribery è uno di questi, deve pensare che sugli spalti ci siano i tifosi che si aspettano una giocata da parte sua”.

Le parole di Prandelli registrate da Tuttomercatoweb

 

L’ANNUNCIO: “NON C’È PIÙ L’OBBLIGO DI RISCATTO PER CUTRONE. IL RAGAZZO È RASSEGNATO”

L’annuncio: “Tolto l’obbligo di riscatto per Cutrone. È rassegnato, non è stato trattato come altri”

 

 

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