Nico Gaitan ai tempi del Boca Juniors lo ha soprannominato El Chiqui, il ragazzino, e a sentirlo parlare adesso nessun soprannome sembra più azzeccato. Ezequiel Muñoz ha 31 anni, ma vive il calcio, il suo lavoro, con la passione di un 18enne all’esordio in Prima Squadra. Sensazioni ed emozioni che aveva smesso di sentire e che adesso è tornato a vivere. “Sono tornato dopo un anno e otto mesi: questa per me è una rinascita”.
Parla così a Gianlucadimarzio.com l’attuale difensore dell’Estudiantes de La Plata, primo nel Gruppo B della Copa de la Liga Profesional. “I miei genitori, la mia fidanzata e i miei amici mi sono stati vicino in questo periodo difficile. Negli scorsi mesi mi sono chiesto tante volte se fossi un giocatore finito o se sarei stato ancora in grado di continuare. Tutto dipende dalla testa e dalla fiducia che ricevi dal club. Tornare così bene, non è facile. Il calcio è una cosa bellissima, se potessi giocare fino a 60 anni lo farei”.
L’Italia è rimasta nel suo cuore. Sette anni divisi tra Palermo e Genova, dove ha vestito sia la maglia blucerchiata che quella rossoblù. “Ci sono tornato a dicembre a Milano per trascorrere 10 giorni con mia figlia che vive lì”. Un legame iniziato nel 2010, quando dal Boca Juniors si è trasferito in rosanero con l’etichetta del ‘nuovo Samuel’.
Ma la sua esperienza in Italia sarebbe potuta iniziare in maglia viola. “Mi aveva preso la Fiorentina prima che mi infortunassi al ginocchio. C’era un precontratto, ma quando sono tornato in campo non ero allo stesso livello e la Fiorentina non mi ha più voluto. Avevano tutto il diritto di annullarlo, probabilmente non hanno visto quel giocatore che avevano visto prima”.
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