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Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
Esclusiva tifo, conosciamo il Vc Argentario – Mauro Rosi: “Tra i più numerosi fuori Firenze”
Viola Club

Esclusiva tifo, conosciamo il Vc Argentario – Mauro Rosi: “Tra i più numerosi fuori Firenze”

Marco Collini

16 Novembre · 17:16

Aggiornamento: 18 Novembre 2020 · 22:23

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Lo stemma del club

Per la rubrica che fa conoscere gruppi e viola club sparsi per il territorio, oggi abbiamo incontrato i ragazzi del “Vc Argentario – Mauro Rosi”.

Il club vide la luce nel maggio del 1973′, sotto la presidenza di Alfeo Bussi e del suo vice Sincero Scotti. Fra i soci fondatori c’era anche Mauro Rosi, l’uomo che dal 1979′ ne prese il timone e diede lustro fino a farlo diventare il viola club più numeroso fuori Firenze.

“Aveva una passione smisurata per la Fiorentina, ricordo ancora come ogni giorno andasse a lavoro (nel ristorante di famiglia..ndr.) coi calzettoni viola ufficiali della Reebok.

Una delegazione davanti al centro sportivo Astori

“Pensate che quando comprò la jeep nuova, una Suzuki bianca col tetto nero. Molti in paese lo prendevano in giro perché esponeva il bianconero sull’auto, ebbene stanco di essere deriso andò a farsi dipingere i cerchioni di viola”.- ricorda Primo Rosi, il figlio -.

A quel tempo il gruppo visse il suo periodo di maggior splendore, arrivando a toccare le 300 tessere staccate in un anno.

Lo storico ed ironico striscione dell’Argentario

La sede oggi come allora è situata a Porto Santo Stefano: “Qua ci sono tifosi di un po’ tutte le squadre più quotate. Ma anche noi viola ci facciamo sentire. Invece a Porto Ercole di fianco a noi, è un covo di gobbi” – sottolinea Riccardo Alocci, l’attuale presidente.

Gli anni della formazione del club erano quelli dove il calcio aveva ancora un sapore, più bello e genuino: “Coi giocatori avevi un rapporto di fiducia, mio padre strinse amicizie importanti con l’allora portiere viola Gianmatteo Mareggini, ma anche con Padalino ed Antognoni. Non mi dimenticherò mai come in un ritiro precampionato a Casteldelpiano, Mauro si ritrovò in una pausa-allenamento a giocare a carte con Antognoni e Nappi” – racconta orgoglioso Primo -.

 

La presidenza del club ebbe continuità fino al 2007′, quando Mauro se ne andò:

“Il giorno del funerale di mio padre, per suo volere il feretro fu portato a braccia dai ragazzi del club. Sopra la bara era disteso un bandierone viola, proprio quello che ogni domenica veniva esposto al Franchi”.

Lo storico presidente Mauro Rosi con Claudio Ranieri

In quelli anni seguire la Fiorentina era ben più dura di oggi, come nel 1989′ quando vista la ristrutturazione del Comunale la squadra fu dirottata per le gare in casa al ‘Renato Curi’ di Perugia. Il club era sempre presente, fino a raggiungere il tetto massimo 5 pullman in partenza dall’Argentario per la semifinale vincente col Werder Brema.

La seconda vita del club iniziò nel 2010′, quando un gruppo di giovani appassionati volle far rivivere le gesta del glorioso club decaduto alla scomparsa di Mauro. I giovani ne diedero lustro alla memoria, intotolandone il club in suo nome.

L’attuale presidente Riccardo Alocci in trasferta allo Stadium

“Ogni anno riusciamo a seguire in media 25 partite dal vivo, con 15 ragazzi abbonati e con le trasferte migliori e più blasonate che non mancano mai della nostra presenza (Verona, Torino, Milano, Roma per citarne alcune..ndr.).

Negli anni abbiamo instaurato una grande amicizia, per non dire gemellaggio con gli amici del ‘7 bello‘, i quali ci aiutano non poco a racimolare biglietti per le gare di campionato” – spiega Riccardo -.

Riccardo raccontaci qualche aneddoto legato alle vostre trasferte..

“Eravamo a Monaco di Baviera, quel 17 febbraio 2010′ dove fummo derubati dall’arbitro Övrebo. Da tifosi fu una trasferta indimenticabile, ricordo il prepartita con una Monaco colorata di viola con 6-7000 fiorentini in terra tedesca. Andammo nel pub centrale della città, con le nostre sciarpe e la nostra allegria. Di fianco a noi al tavolino c’erano i tifosi del Bayern, anche loro vestiti dei suoi colori. Fu un tripudio di cori e birra, nel massimo rispetto dello sport. Una grande lezione di lealtà e civiltà”.

Dove esponete il vostro striscione al Franchi?

“In maratona, precisamente nel parterre lato curva Fiesole”.

Come vivete una giornata tipo con la partita fissata alle 15?

“Partiamo solitamente alle 8 da Porto Santo Stefano, tre ore di viaggio ed alle 11 siamo davanti al Franchi. Sosta all’ACCVC per ritirare i biglietti della partita e poi via per un pranzo frugale ma atteso dalla partenza. Il panino dallo ‘Scheggi’ è immancabile, i proprietari ormai ci conoscono per essere tra i più calorosi del locale nei giorni della partita. Post partita si riparte per casa, a volte delusi a volte meno, ma con addosso la voglia di coltivare l’amicizia fra noi”.

Col colore viola a farne da filo conduttore, che ti lega per la vita.

Marco Collini

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