
Per parlare dell’imminente sfida del Dallara tra Bologna e Fiorentina, Labaroviola ha contattato il doppio ex Christian Amoroso, attuale tecnico del Real Forte Querceta militante in serie D.
Buongiorno Christian, quella di domenica sarà la tua sfida del cuore?
“Direi di sì, a Firenze sono esploso ed ho passato cinque anni importanti. Dopo il fallimento ho trovato nel Bologna una seconda casa, dove rimasi con gioia per sette anni”.

Come valuti il campionato dei rossoblù?
“Gli uomini si Mihajlovic sono stati molto lineari, i 38 punti conquistati li mettono al riparo nella volata-salvezza. In più hanno lanciato giovani come Schouten e Svamberg, alternati con gente esperta come il vecchio Palacio o Soriano che è tornato in forma-Nazionale”.
Ti sei fatto un’idea delle difficoltà dei viola?
“Sono stati fatti investimenti sbagliati. Troppi calciatori sono attempati, vedi Bonaventura, Callejon, Caceres e Ribery su tutti. Le squadre migliori nascono dal giusto mix; questi interpreti descritti non hanno più una continuità di rendimento. Sono sicuro che se non fosse esploso Vlahovic la Fiorentina sarebbe retrocessa”.
Parlando appunto di Vlahovic, il suo contratto è diventato un tema focale per la Fiorentina. Rimarrà?
“Si rischia un nuovo caso-Chiesa. Purtroppo la società non ha investito in lui quando ancora era in tempo, oggi diventa difficilissimo convincerlo, anche il procuratore lo indirizzerà”.
A Firenze hai vissuto momenti belli e brutti, ricordi i più significativi?
“Il più bello fu il 98/99 quando ci laureano campioni d’inverno. Fu una sorpresa per tutti noi quella partenza, eravamo forti e senza l’infortunio di Bati e la partenza di Edmundo parleremmo della storia in modo diverso. Lo stadio ribolliva a quei tempi, quando facevamo riscaldamento pre-partita la Fiesole era già tutta piena, in campo ci facevano volare.
Il più brutto momento fu la retrocessione alla quale seguì il fallimento, le ultime gare della stagione furono un’agonia, la gente non ne poteva più e furono momenti tesi e tristi. Penso che oggi se gli stadi fossero aperti, anche ai giocatori viola fischierebbero le orecchie dai fischi dei tifosi”.

Cecchi Gori che segno ha lasciato nel tuo percorso?
“Fu un grande presidente, era presente e non ci faceva mai mancare nulla. Purtroppo all’epoca era l’antagonista di Berlusconi, aveva il mano Tmc e Tmc2, poi con manovre poco chiare gliele mostrassero e cominciò la caduta. Subì lo sgambetto dalle stanze del Potere. Ricordo un’aneddoto..una volta mi chiamò per sincerarsi di un mio infortunio muscolare; pensavo ad uno scherzo di qualche amico, invece era davvero lui..(ride ndr.)”.
Ci dai un pronostico per domenica?
“Un pareggio sarebbe perfetto per entrambe. Purtroppo saremo in campo e dovrò accontentarmi degli highlights”.
Marco Collini
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