La Gazzetta dello Sport fa il punto sulle squalifiche di Tonali e Fagioli per il caos scommesse. Il centrocampista della Juventus da tempo ha intrapreso la strada della collaborazione, autodenunciandosi, parlando con la Procura e inserendo nel suo percorso un percorso terapeutico e la disponibilità ad aderire ad iniziative contro la ludopatia. La possibile squalifica di 3 anni, da Codice di giustizia sportivo, è stata quindi subito abbattuta della metà, ma vista la collaborazione si andrà incontro ad un ulteriore sconto. La Procura, per entrare nel dettaglio, sta spingendo per chiudere il tutto con una squalifica di un anno, mentre gli avvocati del calciatore juventino sono a lavoro e puntano ad una squalifica di 7-8 mesi complessivi.
Tonali parlerà, tra oggi e domani. Anche lui si autodenuncerà alla giustizia sportiva, con tempistiche diverse rispetto a quelle di Fagioli che già a fine maggio anticipò l’invio degli atti dalla Procura di Torino a quella della FIGC ammettendo le proprie colpe in un incontro con Chiné. Probabile che riferisca di aver scommesso su Serie A e Champions. “Ma mai sul Milan”, come stanno riferendo le persone vicine al centrocampista, il cui umore resta nerissimo, racconta il Corriere dello Sport. Nelle prossime 48 ore Chiné dovrebbe avere un videoincontro con l’ex Milan, visto che a differenza di Zaniolo (il quale ribadisce di aver giocato solo a carte e mai sul calcio) ha avanzato la necessità di offrire nel più breve tempo possibile una collaborazione piena e autentica. Ricordiamo: un calciatore che scommette sul pallone commette un reato solo per la giustizia sportiva (articolo 24 del codice, almeno 3 anni di stop più multa salata), se poi lo fa sulle partite del proprio club s’avvicina all’illecito (almeno 4 anni), così come chi sa e non denuncia rischia almeno 6 mesi di stop. Secondo il quotidiano, raccontando tutto Tonali potrà essere fermato per un anno circa.
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