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Repubblica, il Franchi rischia di crollare: ecco tutte le criticità emerse che allarmano Firenze
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Repubblica, il Franchi rischia di crollare: ecco tutte le criticità emerse che allarmano Firenze

Redazione

24 Settembre · 08:30

Aggiornamento: 24 Settembre 2020 · 08:30

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E adesso sul Franchi arriva pure un cartello di pericolo. Che la situazione attorno allo stadio fosse instabile era risaputo da anni. Ma adesso lo è anche da un punto di vista strutturale. Il Comune ha incaricato l’Università di Firenze di esaminare la vulnerabilità sismica e lo stato di conservazione dell’impianto. Dalla relazione emerge un quadro preoccupante: criticità in caso di terremoto, problemi nella resistenza statica, porzioni di stadio corrose dalla pioggia. Violano le norme Uefa svariati aspetti legati al comfort degli spettatori: dai bagni pubblici alle luci, fino alla larghezza dei gradoni. Basta fare insomma due passi dentro il Franchi per trovare un problema.

Un po’ come accaduto al presidente viola Commisso quando nei giorni scorsi, durante una visita, è stato quasi colpito da un calcinaccio del soffitto. L’università ha analizzato ciascuno dei 24 blocchi che compongono lo stadio. Come vulnerabilità sismica, nessun blocco ha la resistenza adeguata alle norme attuali. Le aree più deboli sono le curve. E viene stimata anche la «vita nominale residua» di ogni blocco. Cioè il tempo entro cui fare i lavori «prima che un sisma di adeguata intensità — dicono i tecnici — faccia crollare la struttura». Alla sezione centrale della Tribuna restano solo 5,3 anni. Ha bisogno di operazioni urgenti, per evitare il crollo tra qualche anno con un terremoto. La vita residua della curva Fiesole centrale è di 8,9 anni. Le parti più resistenti sono gli angoli tra la Tribuna e le due curve: reggerebbero alle scosse ancora per oltre mezzo secolo. Ma poi anche loro dovrebbero essere sistemate. Entro due-tre anni il Comune dovrà adeguare le sezioni più fragili.

«Per scongiurare la probabilità del collasso di alcune strutture sotto un sisma che ha una forte probabilità di accadere». Costo del miglioramento? 4-5 milioni. L’allarme però non è solo con il terremoto. Riguarda anche la normale resistenza della struttura. Quasi tutti i 24 blocchi hanno problemi (di tipo flessionale) e pure l’8% delle travi. Sono criticità che «devono essere immediatamente risolte». La spesa qui oscilla tra 700 mila e 1 milione di euro. Lo stadio resta comunque agibile. Ma per garantire la sicurezza già si prevede una riduzione della capienza. Ormai da tempo Palazzo Vecchio investe circa 600 mila annui euro per rendere fruibile il Franchi. Il primo cantiere risale al 1999 per sistemare la Torre di Maratona. Poi a ciclo continuo ecco le Scale elicoidali, la curva Ferrovia nel 2005, il restauro della facciata monumentale nel 2007, la Maratona nel 2011, la copertura della Tribuna. Lavori alla curva Fiesole nel 2004 e di nuovo nel 2019, ed è ancora in corso un risanamento in calcestruzzo. Alla fine Palazzo Vecchio si è stancato. Anche perché oltre alla manutenzione ci sono i costi annuali di controllo.

«Sono fortemente usurate — si legge nella relazione — anche le componenti impiantistiche»: elettrico, idrico-sanitario, antincendio, riscaldamento, irrigazione. Secondo le stime solo per ammodernare impianti e bagni servirebbero milioni di euro. A livello di conservazione due sono i fattori che pesano sul Franchi: i quasi 90 anni di età e l’esposizione agli agenti atmosferici. Pioggia e vento hanno finito per deteriorare il calcestruzzo di gradinate, pilastri e travi. Ma pure i ferri di armatura sono stati corrosi dalle in filtrazioni d’acqua. «L’unico sistema — dice l’università — che consente una maggiore durabilità della struttura ed una salvaguardia nel tempo della stessa, consiste nella realizzazione di una copertura dell’intera superficie». La tanto agognata copertura. Adesso l’amministrazione sborserà subito 800 mila euro per quegli interventi irrimandabili.

Da tempo i tifosi si sono armati di pazienza. Visti tutti quei problemi legati alle normative Uefa. La larghezza dei gradoni ad esempio è inferiore ai minimi e per sistemarli servirebbe un’azione invasiva. Andrebbe potenziata l’illuminazione, aggiunti bagni e aree hospitality. Infine c’è la visibilità: secondo gli standard Fiesole e Ferrovia sono troppo lontane dal campo. Ora il Comune farà un nuovo investimento di manutenzione, ma non trova più conveniente una simile spesa annuale. Ai tifosi l’idea di andare a vedere le partite con caschetti e secchielli di calcestruzzo potrebbe non entusiasmare. E Commisso già da mesi freme per un impianto tutto nuovo. Il patron due giorni fa ha detto senza mezzi termini di voler abbattere l’edificio e ricostruirlo mattone per mattone. Ieri è tornato a vedere i terreni di Campi Bisenzio come alternativa. Nardella però si dice tranquillo. Il prossimo passo della Fiorentina sarà la consegna del progetto preliminare per il nuovo Franchi. Entro due mesi. Lo riporta Repubblica.

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