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Nazione, batosta per il restyling del Franchi: Roma toglie i 55 milioni, ora c’è il piano B

Rassegna Stampa

Nazione, batosta per il restyling del Franchi: Roma toglie i 55 milioni, ora c’è il piano B

Redazione

14 Maggio · 09:31

Aggiornamento: 14 Maggio 2023 · 09:31

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Sul restyling del Franchi e su Firenze si abbatte un nuovo fulmine. Il governo ha promulgato il decreto di definanziamento che annulla quello interministeriale del 22 aprile 2022 con cui venivano assegnati i 55 milioni del Pnrr. «Il decreto interministeriale per definanziare le opere che erano state inserite nei Piani urbani integrati e che sono state bocciate dallla commissione europea è già stato emanato nei giorni scorsi», dice a La Nazione il ministro dello sport Andrea Abodi. Un atto quasi dovuto, dopo la batosta ricevuta dalla commisione Ue, del quale però, ancora, Palazzo Vecchio aveva detto di non avere avuto alcuna comunicazione. Adesso quindi il governo dovrà intervenire diversamente se vorrà che il restyling del Franchi venga completato. E’ proprio il ministro a ribadire questa volontà. «Il governo, responsabilmente, cercherà di contribuire a trovare soluzioni che superino questa situazione». Ma quali soluzioni? Perché anche dalle parti di Palazzo Chigi non tutti sembrano concordi. Su questo punto il ministro Abodi sembra voler rassicurare: «Il ministro Fitto è già in contatto con il sindaco Nardella che incontrerà a breve – spiega – Adesso si apre una fase nuova. Si deve ripartire da una progettualità che deve andare avanti. Nella lunga intervista rilasciata al nostro giornale (che potete leggere su Qn), Abodi parla della necessità di rinnovare tutti gli stadi italiani ormai osolescenti e trova ingiusta la decisione della commissione europea di non attribuire un valore sociale agli impianti sportivi che ospitano i club di serie A.

«Rispetto la scelta fatta da Bruxelles, ma resto quantomeno perplesso – incalza Abodi – Penso sia stata data una interpretazione non corretta di cosa siano gli stadi e della loro funzione, anche plurale in termini di attività, nell’ambito della socialità non solo sportiva e dello sviluppo urbano». Infatti il progetto del Campo di Marte non consiste solamente con la ristrutturazione del Franchi, ma con un’opera più ampia di riqualificazione dell’area sportiva e con la realizzazione del parco pubblico sopra l’area commerciale. «Il progetto di Firenze contiene anche lo stadio ma all’interno di una progettualità molto più ampia, caratterizzata proprio dalla rigenerazione urbana – spiega Abodi – L’interpretazione restrittiva adottata dalla Commissione Ue chiude alla possibilità di realizzare questi interventi con i fondi del Pnrr, ma restano i progetti con tutto il loro valore del quale potranno beneficiare le comunità. Resto ottimista, auspicando la collaborazione di tutti, privati inclusi». Il ministro dello sport dunque chiama in causa anche i privati. Ma quali privati? Il patron della Fiorentina è stato chiaro sul destino del Franchi, dicendo che lui non avrebbe investito un euro su quel progetto. Dunque ora sta al sindaco Dario Nardella insieme al governo, e al ministro Raffaele Fitto in particolare, individuare una via d’uscita per dare un futuro al progetto realizzato da Arup. Se Con il bando pubblico di gara per l’assegnazione dei lavori in corso, e che si concluderà in estate. Lo scrive La Nazione. 

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