di Marco Collini
Mattia Martini, è “Head Scout Manager” della Sport Manager Group, una delle agenzie di procuratori più importanti del calcio femminile.
Classe 1995, deve la sua passione per il calcio in rosa alla sua famiglia che lo portava al campo di Agliana a seguire le gesta della squadra femminile militante in Serie A.
Da lì, ma in Serie C, mosse i primi passi come accompagnatore e poi come ufficio stampa alla Real Aglianese. Fra le giovani allieve, anche Alice Tortelli e Noemi Fedele, di lì a poco due delle colonne della Fiorentina scudettata sotto la presidenza Della Valle. Le sue capacità manageriali furono notate da Andrea Guagni (padre di Alia ndr.), presidente del Firenze calcio, e da Roberto Orlandi, vicepresidente del Firenze calcio, mentre deve la sua maturazione a Sauro Fattori. Il tecnico della Fiorentina fu ed è un secondo padre per Mattia, il legame con Sauro si rivelò un’incredibile miniera di nozioni e valori acquisiti dal ragazzo.
Un anno carico di conoscenze e gratificazioni nella neonata Fiorentina Women’s, nel quale ricoprì la carica di manager di calciomercato dello stesso Fattori: “Patrizia Caccamo fu una delle prime operazioni che gestì -ricorda Martini- come Patrizia Panico, Giorgia Motta e Fabiana Costi”. A fine anno giunse al terzo posto in campionato, preparando l’anno venturo il primo scudetto viola: “Spero che il futuro mi permetta di tornare a Firenze, per finire quel percorso che iniziai. Il viola mi è rimasto dentro”.
Nella stagione seguente il passaggio al Verona: “Non dimenticherò mai l’esordio in Champions League, in Kazakistan contro il Kazigurt”.
Da lì il passaggio al Brescia, allora saccheggiato dei perni migliori sul mercato dalla Juventus: “Vinsi da ex, a Forlì, il mio primo titolo con le leonesse per 1-4, la Supercoppa Italiana. Ma fu una stagione strabiliante per il primo posto in Serie A a parimerito con la Juventus e la finale di Coppa Italia disputata sempre contro la viola. Inoltre, in Champions League eliminammo l’Ajax. A Brescia ho lasciato il cuore”.
Il meglio doveva ancora venire…
Quando arrivò la chiamata con la “C” maiuscola. L’Atletico Madrid, le porte del professionismo mondiale che si aprono, la direzione del tecnico Sanchez Vera e la migliore numero 10 al mondo come Hermoso, ora al Barcellona. Un anno fantastico, con la vittoria nella Liga, una stagione record per la storia colchonera: record di punti, di reti fatte e di vittorie, ma soprattutto un Atletico Madrid primo a +6 dal Barcellona finalista di Champions League.
Ma a fine anno ancora l’Italia nel destino, progetto nuovo e non meno accattivante. L’ascesa del giovane Mattia non conosce soste, ora è “Head Scout Manager” di una delle prime agenzie procura del calcio femminile. Un’idea innovativa, con la collaborazione ed un progetto targato Sport Manager Group e di due vecchie conoscenze della Fiorentina, Alberto Malusci ed Anselmo Robbiati. Ora il gruppo ha la procura di circa 60 calciatrici. Mattia però non si monta la testa, tutt’altro: “Sono sempre quel ragazzo di Agliana, che con mio padre fotografo andavo al campo a vedere la Real Aglianese”.
Perché la patria del calcio femminile gli ha indicato via, il futuro e le fortune meritate che sta raccogliendo.
“Ora con la Sport Manager Group mi sono di nuovo avvicinato a casa. Con la sede situata a Campi Bisenzio, sono tornato ai vecchi amici e al piacere di frequentare Pistoia.
Adoro passare la serata sulla Sala, una pizza dai miei cari amici del ‘Caffè Le Blanc’.
Con un sogno nel cassetto… Tornare da manager di calciomercato o come Ds in Serie A”.