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La Sampdoria deve pagare 400 mila euro alla Fiorentina per la clausola rescissoria di Montella
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La Sampdoria deve pagare 400 mila euro alla Fiorentina per la clausola rescissoria di Montella

Redazione

22 Febbraio · 14:39

Aggiornamento: 22 Febbraio 2022 · 14:39

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Firenze, stadio Artemio Franchi, 15.12.2019, Fiorentina-Inter, Foto Fiorenzo Sernacchioli. Copyright Labaroviola.com

Questo quello che scrive il giornalista Pippo Russo su Calciomercato.com riguardo l’accordo tra la Fiorentina e Sampdoria riguardo il passaggio di Vincenzo Montella

“La Sampdoria deve versare alla Fiorentina i residui 400mila euro per il pagamento della clausola rescissoria di Vincenzo Montella. Così è stabilito in una decisione del Tribunale Federale Nazionale Figc, sezione vertenze economiche. Emessa lo scorso 4 febbraio e pubblicata una settimana dopo, la decisione porta definitivamente alla luce una vicenda intorno alla quale molto si è detto e, soprattutto, molto si è negato.

Adesso il testo del provvedimento sgombra il campo da ogni dubbio e versione di comodo: una cifra è stata pattuita fra la società viola e quella blucerchiata per consentire all’allenatore di liberarsi del vincolo contrattuale con la Fiorentina dei Della Valle e accasarsi con la Sampdoria di Ferrero. Ammontare della cifra: 1 milione di euro. Che nel corso di questi anni non è stata pagata per intero e adesso porta due compagini proprietarie e dirigenziali diverse da allora a scontrarsi per il saldo.

Disposta a giocare due amichevoli – Ma su quali basi è stato perfezionato il patto fra le due società? Qui troviamo la parte più curiosa della vicenda. Come si legge nella parte introduttiva del documento, il 1° dicembre 2015 le due società firmano un accordo. Va ricordato che a quella data Montella è già da quindici giorni allenatore della squadra blucerchiata, in sostituzione dell’esonerato Walter Zenga.

Quell’accordo tra Fiorentina e Sampdoria stabilisce che la società blucerchiata si impegni a versare 1 milione di euro più Iva in cambio di un “obbligo a rendersi disponibile per lo svolgimento di due partite amichevoli fra le due compagini sociali da disputarsi entro il 15 agosto 2018”. Merita sottolineare che l’obbligo per la Fiorentina non riguarda la disputa delle amichevoli, ma “il rendersi disponibile” a disputarle. Dunque, anche in assenza della celebrazione di quelle partite (che infatti non sono state giocate), la società viola ha diritto a incassare il milione di euro più Iva secondo un fitto scadenzario che parte a gennaio 2016 e avrebbe dovuto concludersi il 15 settembre 2020.

Un ulteriore dettaglio viene dal fatto che “il ricavato delle due amichevoli, al netto dei costi sostenuti, avrebbe dovuto destinarsi alle attività della Fiorentina Fondazione Onlus”. E qui c’è un aspetto che merita di essere approfondito, poiché si parla dell’incasso di amichevoli che non sono mai state disputate. Invece i denari versati e non versati sono sganciati dalla (non) celebrazione delle amichevoli. Sono andati comunque alla Fondazione?

A ogni modo, a partire da un certo momento la Samp comincia a ritardare i pagamenti e a chiedere dilazioni. Fino a cumulare un debito residuo di 400mila euro (327.869,00 euro più Iva, per l’esattezza). Montella – In realtà, al di là della giustificazione ufficiale che parla di disponibilità a disputare gare amichevoli, il vero oggetto dell’accordo è la liberazione di Montella dai vincoli contrattuali con la Fiorentina, come si legge a pagina 2 del testo della decisione: “(…) l’intento dell’esponente di impegnarsi ad elargire, sostanzialmente a titolo di liberalità, una somma a favore di Fiorentina, e per essa alla sua Onlus, per essersi Fiorentina ‘resa disponibile a risolvere il contratto con Montella…firmando ampia liberatoria in base alla quale quest’ultimo nulla deve ad ACF.”.

Un accordo molto caro, visti gli infelici risultato conseguiti dal tecnico sulla panchina della Samp. Un accordo le cui conseguenze arrivano in capo alla nuova compagine societaria doriana. Cui già i problemi da risolvere non mancavano di certo.

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