Incontro tra arbitri, dirigenti, allenatori e capitani per chiarire le regole sul fallo di mano. Ecco il botta e risposta tra il designatore Rizzoli e Vincenzo Montella
Interviene Montella: “Però ad esempio il 22 del Napoli (Di Lorenzo, ndr) blocca un attaccante della Roma. Se io fossi stato un calciatore giallorosso sarei stato penalizzato qualora ci fosse stata una respinta perché non mi permette di andare sul pallone”
Risponde Rizzoli: “No, un conto che si protegge la faccia, un altro è se aumenta il volume del corpo e il gomito esce dalla sagoma”
Ancora Montella, il più attivo: “Sul fallo di mano di Bremer in Parma-Torino, il giocatore del Torino ha fatto un gesto per proteggersi, congruo”.
Sempre Rizzoli sui falli di mano “Prima di tutto sono geometrici: posizione delle braccia e punto di contatto del pallone. Sono criteri oggettivi da analizzare. Poi ci sono criteri dinamici del movimento del giocatore. Se il braccio è lungo il corpo, non è mai punibile. È una zona di non punibilità. Per esempio in Atalanta-Udinese il fallo di mano di Ter Avest giustamente non era rigore. In caso le braccia siano sopra le spalle, è fallo. Il criterio geometrico è più forte di quello dinamico”.
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