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Galli: “Nico Gonzalez non è un leader. Per Castrovilli la società deve fare un passo per risolvere”
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Galli: “Nico Gonzalez non è un leader. Per Castrovilli la società deve fare un passo per risolvere”

Redazione

4 Marzo · 13:58

Aggiornamento: 4 Marzo 2024 · 14:12

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Sabato c'è stata Torino-Fiorentina, il commento di Giovanni Galli sulla partita ma non solo. Da Castrovilli a Nico Gonzalez, tanti temi

L’ex portiere e dirigente della Fiorentina Giovanni Galli ha parlato a Lady Radio, queste le sue parole:

“Nel primo tempo la Fiorentina non ha demeritato ma se delle due il Torino aveva fatto qualcosa in più, l’andazzo era positivo per il Toro, erano più pronti per la partita, fisica e con tanti scontri, non un granchè tecnicamente, l’arbitro ci ha messo del suo, secondo me il secondo giallo è stato troppo severo. La Fiorentina non è stata brava a cogliere l’opportunità, Milinkovic ha fatto due parate per i fotografi, non ci sono mai state occasioni troppo pericolose. 

Ho la sensazione che quando Nico Gonzalez è tornato abbia perso la freddezza e la spavalderia sui calci di rigore, ha bisogno di stare bene fisicamente, di essere sempre molto concentrato, se pensa di essere superiori agli altri torna nella mediocrità, va saputo gestire, ha dei grandi colpi ma non va coccolato troppo, va stimolato. Non ha il carattere per fare il leader, le doti tecniche non ti portano automaticamente ad essere un leader, ci nasci, è di carattere, lo diventi solo se vuoi diventarlo. Come accade per i portieri. Questo non si compra con i gol e con lo stipendio.

Per Castrovilli mi dispiace, penso che le sue caratteristiche siano importanti per la Fiorentina, è vero ha avuto due infortuni gravi, è un ragazzo giovane e non vedo perchè non possa tornare bene. Nella sua vicenda siamo caduti tutti, andava fatto un passo da una parte e un passo dall’altro per risolvere. 

Non so se la nuova società sia arrivata diffidente nei confronti dei dirigenti italiani che c’erano, non volevano entrare in questo circolo vizioso. Da un punto di vista economico hanno fatto dei grandi investimenti e sono sempre in positivo da un punto di vista di utili ma manca la parte sportiva, si sono mossi bene su tanti aspetti ma adesso devono arrivare ai risultati. Barone non so se è in grado di fare delle scelte tecniche per quanto riguarda il direttore sportivo, semmai il direttore sportivo ci dovesse essere e sui giocatori per il tipo di calcio che si fa.

Se passi da Montella a Iachini per poi andare su Prandelli e poi tornare a Iachini vuol dire che da un punto di vista tecnico non c’è continuità, fanno un calcio totalmente diverso, c’era confusione. Si investe sulle persone che devono essere funzionali al calcio che voglio fare. Il percorso lo deve fare la società, non il direttore sportivo o l’allenatore che decidono, altrimenti vai a dilapidare i giocatori che ci sono. Se vai via Spalletti prendo Guidolin, per intenderci, la linea è quella. Io non vado dietro al nome che mi condiziona il resto della squadra.”

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