Di Edoardo Merlini
35 punti in 24 gare. Troppo pochi in proiezione per arrivare in europa ma abbastanza per poterci sperare ancora. Arrivati ormai ai 3/5 del campionato è giunto il momento di analizzare quali siano le reali possibilità per la squadra di Pioli di centrare la qualificazione in Europa League a fine anno. Vari fattori fanno ben sperare, ma ce ne sono altrettanti meno positivi da tenere in considerazione.
PERCHÈ SÌ:
-Tanti punti in gioco.
Mancano ancora ben 14 per un totale di 42 punti disponibili, un’infinità in poche parole. Molti sono gli scontri diretti ancora da giocare, molti dei quali al Franchi (Lazio, Torino, Milan). Per i viola ora inzierà un tour de force di 4 partite determinanti (Inter, Atalanta sia in campionato che andata di semifinale di Coppa Italia e Lazio) che farà capire quali sono le reali ambizioni della squadra gigliata.
-Singoli che crescono.
Oltre a un sempre più determinante Federico Chiesa, ci sono altri giocatori che in questo 2019 sono partiti col piede giusto. Uno su tutti Edimilson Fernandes, che fresco del riscatto ha trovato due bellissime e importanti reti da fuori area in momenti delicati della gara. Può essere l’arma in più davanti alla difesa e soprattutto permette a Veretout di giocare nel suo ruolo naturale, la mezz’ala. Anche Gerson sembra essere tornato quello di inizio stagione, tanta tecnica e dinamicità. Muriel seppure come era prevedibile non mantiene le medie gol delle prime partite, durante il match si inventa delle giocate che solo lui sa fare e che permettono alla squadra di arrivare più facilmente alla conclusione in porta. Anche Simeone sembra essersi ritrovato, la panchina gli ha fatto bene e forse ora è pronto a tornare a segnare con continuità. Ricordiamo che anche l’anno scorso el Cholito inizio a fare gol in Primavera.
-Coppa Italia.
Come non ricordarsi della possibilità di entrare in europa tramite la Coppa Italia. Ricordiamo che ora il regolamento è cambiato e se prima per qualificarsi bastava arrivare in finale contro una squadra già qualificata di diritto, adesso si accede alla competizione solamente alzando il trofeo. C’è una semifinale tutta da giocare contro un’Atalanta in ottima forma ma che comunque ha dimostrato che qualche debacle ce l’ha anche lei. Dall’altra parte in un eventuale finale ci sarebbero o il Milan, squadra che probabilmente presa come singoli è la più forte rimasta in corsa, e la Lazio, che potrebbe avere il piccolo vantaggio di giocare la finale in casa, fermo restando che i biglietti vengono comunque spartiti 50 e 50.
PERCHÈ NO:
-Troppi pareggi.
Sono troppe le gare finite “X” questa stagione. Con i pareggi ti salvi, non arrivi in europa. E questa “pareggite” potrebbe rivelarsi determinante in negativo alla fine dei conti. Qui probabilmente almeno parte della colpa può essere attribuita a Pioli che in situazioni di parità potrebbe provare ad osare di più e sbilanciare la squadra, al costo di perderne magari qualcuna in più per ottenere però più punti.
-Tante squadre in corsa
Partendo dalla previsione che Milan e Roma si giocheranno fino alla fine la quarta e quinta posizione, rimangono altri due posti a dispozione per l’europa. E le squadre in corsa sono tante, troppe. Oltre alle sicure Atalanta e Lazio vanno tenute d’occhio anche Sampdoria e Torino. La squadra di Mazzarri soprattutto si sta dimostrando un osso duro per tutti e vanta la quarta difesa del campionato.
La Fiorentina è li, nel “gruppone”, in attesa di vedere anche i risultati delle altre squadre.
COSA CAMBIEREBBE:
Arrivare o no in europa cambierebbe e non di poco i progetti per il futuro. Che almeno una cessione importante ci sarà nel mercato estivo è ormai un dato di fatto, ma la possibilità di giocare in europa magari convincerebbe alcuni giocatori a sposare il progetto viola più a lungo. Anche il futuro di Pioli è in parte appeso al raggiungimento di tale traguardo. In caso di europa il rinnovo arriverebbe quasi automaticamente, ma in caso di non qualificazione Corvino e tutta la dirigenza dovrebbero analizzare più a fondo la situazione e capire chi semmai sarebbe il profilo giusto per sostituirlo. Si parla di Semplici, De zerbi o Spalletti, ma quel che è certo è che è ancora troppo presto per fare nomi.
La squadra ha dimostrato che può giocarsela con chiunque e questo non può che essere un fattore positivo. Staremo a vedere se a Maggio l’obbiettivo dichiarato dalla proprietà sin da inizio anno sarà stato raggiunto o no.