Alessandro Bocci, giornalista del Corriere della Sera, ha parlato a Radio Bruno dei problemi di casa Fiorentina, queste le sue parole:
“Una società non vende il suo giocatore più forte a gennaio, e quando lo fai, sbagliando, perchè quello è stato un grande errore, devi andare a spendere 30 milioni per Scamacca, quello sarebbe stato un assegno circolare, anche se non fosse andato bene, lo avresti poi rivenduto per 25 milioni, i giocatori forti non perdono mai di valore. Lo stesso non si può dire per Cabral, che hai pagato 18 milioni, adesso a chi lo vendi?
Commisso ha detto che non bisogna solo criticare? Se sei permaloso non comprare una società di calcio, questo sport non è fatto per gente permalosa. Sono stati criticati anche allenatori e presidenti che hanno vinto tutto, mi ricordo certe contestazioni che ha subito il Milan e un allenatore come Capello…
I giovani? Con loro bisogna essere pronti a essere pazienza, in questo momento hai bisogno di giocatori fatti e finiti per uscire fuori da guai, poi filosoficamente i giovani sono importanti anche perchè siamo in un mercato in cui ci sono sempre meno soldi però la Primavera è un altro mestiere rispetto alla prima squadra. Vedete Bernardeschi, hai capito fosse pronto dopo aver fatto la serie B, idem Babacar. Vlahovic era dieci volte più forte rispetto ai suoi pari età, li si vedeva tutta la differenza.
Il problema non è Pradè ma il problema è ci vorrebbe più gente che capisce di calcio in società, credo che la proprietà di calcio ci capisca il giusto. Fare calcio non è facile, sbagliano anche i più bravi. Una società come la Fiorentina non può mai sbagliare l’allenatore, e su questo devo dire che la società è stata brava perchè non ha sbagliato l’allenatore, ma ci sono state delle difficoltà come quella di giocare ogni 3 giorni che ha tolto dei punti, giocare ogni 3 giorni è uno sport diverso rispetto a quello di giocare una volta a settimana”
LE PAROLE DI PAROLO SULLA FIORENTINA