Questo quello che scrive il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni dopo Juventus-Fiorentina
“Potendo sfruttare il vantaggio dell’autogol di Venuti al Franchi, Max, che di coppe Italia ne ha già vinte quattro e adesso punta al record, è andato sul pratico investendo sul contropiede e sulla tattica della fionda livornese, o degli scogli piatti: recupero del pallone e verticalizzazione immediata per Morata o Vlahovic. Niente male qualche iniziativa di Rabiot, ormai insostituibile.
Nei primi venticinque minuti, mentre la Fiorentina attaccava con insistenza e un bel ritmo, in almeno quattro occasioni la Juve si è ritrovata nella condizione di sfruttare degli uno contro uno o dei due contro due in campo aperto. Ma è mancata nella rifinitura o nella conclusione.
Il gol che ha indirizzato la partita e riportato il sereno (variabile) a Torino l’ha segnato poco dopo la mezz’ora Bernardeschi, quasi per caso, ed è stato il prodotto di un errore a quel punto imperdonabile di Dragowski che ha sbagliato completamente l’uscita alta.
Della Fiorentina mi sono piaciuti il coraggio e la fiducia nel proprio gioco con cui ha cercato il risultato. In particolare nella ripresa è stata quasi dominante. Mi ha ricordato la migliore Atalanta. Anche quando si è assunta qualche rischio di troppo allungandosi a dismisura.”
LA SPIEGAZIONE DELLA FORMAZIONE DI ITALIANO
Italiano: “Dragowski portiere di Coppa, Ikonè mezz’ala perchè somiglia a Castrovilli, poteva farlo”