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Sarri: “Mia nonna abitava a 500 metri dal Franchi, la mia famiglia tifa Fiorentina. Il ricordo al Franchi…”
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Sarri: “Mia nonna abitava a 500 metri dal Franchi, la mia famiglia tifa Fiorentina. Il ricordo al Franchi…”

Redazione

13 Settembre · 14:05

Aggiornamento: 13 Settembre 2019 · 14:05

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Alla vigilia di Fiorentina-Juventus ha parlato Maurizio Sarri, queste le sue parole in conferenza stampa

Il fatto che lei sia qui oggi e domani in panchina vuol dire  che tutto procede per il verso giusto. Quanta voglia aveva di tornare?

Chiaro, per un allenatore andare in panchina e partecipare agli allenamenti è la vita. E’ tutto. Chiaro che non è semplice rimanere fuori, ringrazio il nostro staff medico che mi ha coccolato 20 giorni e mi ha fatto capire che in quel momento era meglilo fare un passo indietro per non farne uno più lungo dopo. E’ stato pesante, ma l’ho dovuto accettare nella consapevolezza che lo staff stava andando avanti alla grande in campo e in partita.

Quanto l’ha colpita la reazione di Emre Can?

Io devo tener conto anche dell’aspetto emozionale, lasciare al giocatore la possibilità di buttare fuori, lasciarlo decantare e poi affrontarlo quando la situazione è più serena. Penso di avere l’età giusta per capire certi tipi di reazione.

Tardelli le ha dato il benvenuto dicendo che ora capirà che le vittorie non erano figlie di aiuti o fortuna…

Io non ho mai detto che la Juve avesse fortuna. Ho sempre detto che la Juve era la squadra più forte, poi si può discutere sull’episodio ma fa parte del gioco. Noi col Napoli abbiamo perso campionati a 10 punti di vantaggio, qualche volta siamo stati più vicini e lì gli episodi pesano di più. Come io lascio sfogare i giocatori, voi lasciate sfogare anche me in un post partita. Stando qui un mese mi rendo conto della forza di questa squadra che è nell’organizzazione e nella testa. Archivia la vittoria dopo 30 secondi e si proietta sulla prossima e trasferire questa mentalità a giocatori e allenatore è straordinario. Ha una mentalità feroce, con il passare del tempo vincere sarà sempre più difficile, ma la fame c’è.

Virgili ha detto che la sua mamma le ha detto che non le avrebbe più parlato dopo l’arrivo alla Juve.

Mia mamma non era contentissima (ride, ndr). Mia nonna abitava a 500 metri dallo stadio di Firenze, quindi la fede della famiglia, a parte la mia che ero tifoso del Napoli, era viola. Io ho tanti ricordi intorno a quello stadio, purtroppo in questo momento vedo solo l’ultimo perché ci ho lasciato uno scudetto. Questo ricordo devo sostituirlo presto con uno positivo.

Da dove ripartirà per dare un ricordo positivo? E quanto questa Juve è già sua a livello percentuale?

Non so a livello percentuale, ma dipende da cosa si intende con ‘sua’. Io non sono qui per replicare altre squadre, la squadra ha un’identità e un’idea, io non voglio andare contro le caratteristiche dei miei giocatori. Verrà fuori una squadra ovviamente con caratteristiche diverse. Ho visto a tratti alcune cose provate in allenamento, come nell’ultima partita. Giocando in questo modo è più difficile gestire abbassandosi e noi dobbiamo imparare a gestire certi momenti della partita. Dobbiamo gestire con il possesso perché quando una squadra gioca diversamente abbassarsi diventa pericoloso perché non è quello che proviamo in allenamento. Ci sarà da lavorare, ma questa rimarrà una squadra con meno palleggio e più fisica di altre che ho avuto. Io voglio che questa squadra segua delle mie idee di principio, ma non diventi una replica.”

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