Immaginare un Franchi aperto al pubblico, seppur parzialmente, durante la cantierizzazione, anche quella più acuta, resta una pista molto complicata. È questa la risposta che filtra da Palazzo Vecchio dopo l’ultima idea della Fiorentina, quella di continuare a giocare a Campo di Marte anche con capienza molto ridotta durante i lavori di restyling dello stadio nel biennio dal 2024 al 2026. La società viola, poco propensa a finanziare un impianto temporaneo alla scuola dei marescialli a Castello, aveva rilanciato l’ipotesi di una contemporaneità tra le partite e i cantieri dello stadio. Un modo per accompagnare le richieste dei tifosi e per riportare in auge il primo progetto sul Franchi, quello dell’architetto Casamonti del 2019 che prevedeva la costruzione di uno stadio a pezzi e la possibilità di mantenere un discreto numero di spettatori pur in presenza dei lavori.
L’idea viola resta però al momento irrealizzabile per due motivi principali, uno riguardante i tempi, l’altro riguardante la sicurezza. Quanto ai tempi un biennio di lavori senza partite permetterebbe di rispettare il cronoprogramma e poter accede- re ai fondi del Pnrr destinati alla cultura. Viceversa, con gli spettatori presenti, i cantieri vivrebbero di continui stop — per ogni partita sarebbe- ro chiusi tre giorni — e la deadline del 2026 non sarebbe rispettata, vanificando anche l’unica tranche in questo momento sicura, quella di 125 milioni. Non meno importante per Palazzo Vecchio è il tema della sicurezza: l’operazione restyling non è una cosa da poco e sarebbe difficile autorizzare anche solo 10mila spettatori senza rischiare l’incolumità del pubblico. E poi non sono da trascurare viabilità e coordinamento con i lavori della tramvia. Lo scrive Repubblica.