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Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
Petriccione incanta Conte e la serie A. Corvino lo scartò e preferì tenere Cristoforo. Giocava con Bernardeschi, Mancini e Chiesa
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Petriccione incanta Conte e la serie A. Corvino lo scartò e preferì tenere Cristoforo. Giocava con Bernardeschi, Mancini e Chiesa

Flavio Ognissanti

20 Gennaio · 00:55

Aggiornamento: 20 Gennaio 2020 · 00:55

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di Flavio Ognissanti

Una delle grandi rivelazioni di questo campionato è Jacopo Petriccione, il play maker del Lecce cresciuto in casa Fiorentina. Era il centrocampista della primavera viola che schierava gente come Mancini, Chiesa, Bernardeschi, Venuti (oggi in rosa). Una squadra che valeva un tesoro, guardarla adesso mette i brividi. A Firenze Petriccione ci restò fino alla stagione 2015/2016, poi la girandola di prestiti che lo hanno fatto crescere e maturare. Ma è ad agosto 2017 che Corvino lo vende definitivamente al Bari per 300 mila euro. Scaricato perché il direttore sportivo pugliese non credeva in lui. La società viola si è tenuta una percentuale per una futura rivendita che avvenne solo un anno dopo ma fece guadagnare solo spiccioli alla casse grigliate. Il Lecce lo acquistò per soli 400 mila euro dal Bari in fallimento, fortemente voluto e richiesto da uno che di centrocampisti se ne intende, vale a dire Fabio Liverani che lo vuole a tutti i costi nel suo centrocampo. Corvino ha scaricato lui puntando su gente come Cristoforo e Dabo, un’assurdità solo a ripensarci adesso.

Oggi in tanti si stanno interessando a lui rimasti a bocca aperta per le sue prestazioni. Ultimo di questi Antonio Conte, che oggi lo ha visto da vicino. Migliore in campo contro i nerazzurri.

Ecco quello che scrive di lui l’esperto Alfredo Pedullà:

“Il Lecce blocca l’Inter al “Via del Mare”, risultato sorprendente fino a un certo punto se teniamo in considerazione anche la frenata salentina della Juventus. Liverani ha preparato in maniera impeccabile la partita, studiando i nerazzurri e imbrigliando Conte con uno schieramento speculare e inedito. A brillare, al di là del capitano Mancosu (a segno anche contro i bianconeri), è stato in particolar modo Jacopo Petriccione. Il duttile play (oggi impiegato nel suo ruolo), abile a giocare anche da mezzala, oggi ha sfornato una prestazione sontuosa: nettamente il migliore in campo. Qualità, geometrie, personalità e sombrero ai danni di Sensi con uscita palla al piede. Una performance che attesta la sua immensa crescita e che consente al Lecce di proseguire la propria corsa nella lotta salvezza. Modriccione, paragonato al campione croato del Real per via della sua somiglianza estetica, non intende fermarsi. Il futuro, se il rendimento dovesse restare costante, sarà a dir poco roseo. Intanto, Liverani si gode le sue gesta.”

Insomma, altro rimpianto in casa Fiorentina? E pensare che in quella primavera giocavo talenti come Bernardeschi, Mancini, Chiesa, Venuti ma anche Empereur e Capezzi che non hanno sfigurato nella massima serie. Insomma, quella formazione a guardarla adesso fa venire i brividi, la Fiorentina aveva un tesoro in squadra. Tesoro quasi totalmente disperso. Con Zaniolo che proprio da quel gruppo di ragazzi fu scartato.

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