Sono giorni importanti per la permanenza alla Fiorentina di Lucas Torreira, il regista uruguaiano ha parlato dal ritiro della sua nazionale a Fan Page
In Uruguay la nazionale è la squadra di tutti, e ognuno di voi sente moltissimo la maglia della Celeste. Ti senti già proiettato verso il mondiale?
“Lo sono da quando abbiamo perso contro il Portogallo in Russia!” (ride). “Poi va ricordato che il cammino delle eliminatorie per qualificarsi è stato impervio, e abbiamo rischiato di rimanere fuori. Eppure, in nessun momento ho pensato che saremmo rimasti fuori dal mondiale. Siamo stati bravi a non mollare e abbiamo vinto quattro partite di seguito, cambiando la dinamica delle cose e riuscendo a imporre la nostra qualità. Per non parlare della motivazione che mi ha dato l’ultima stagione alla Fiorentina. Già sento che, nel caso in cui sarò convocato per questo torneo, per me sarà un’opportunità strepitosa. Inoltre potrò giocare il mio secondo mondiale, con maggiore esperienza rispetto alla prima volta in Russia”.
Ormai sono quasi nove anni che, tra andate e ritorni, sei in Italia. Cosa ti piace di più del tuo paese d’adozione?
“Senza dubbio la qualità della vita. La gente, che è gentilissima, la stessa lingua che si parla. Ogni volta che viaggio e posso percorrere diverse regioni e città vedo la similitudine dei centri città, con l’architettura che risale a tempo fa. Mi sento come nel passato, come se non fosse cambiato nulla. E non parliamo del cibo…”.
La tua miglior versione si è vista proprio in Italia.
“È qui che sono maturato, è qui che gioco nel mio ruolo naturale. Devo dire grazie alla Fiorentina per aver creduto in me a inizio stagione. Lavorare con un tecnico come Italiano mi ha fatto crescere ancora”.
Come giudichi la stagione appena conclusasi della tua Fiorentina?
“Come un’annata molto positiva, nonostante il mancato accesso all’Europa League. È anche vero che visto quanto accaduto nelle ultime partite possiamo pensare che avremmo meritato qualcosa in più, ma alla fine quando perdi vuol dire che non hai fatto tutto quello che potevi. Anche nelle partite che non siamo riusciti a vincere va considerata una cosa: nel calcio giocano anche i rivali e bisogna accettare che in alcuni casi possano essere superiori a te”.
In viola hai realizzato il tuo record di gol, ben cinque, in una stagione. Merito tuo o del tuo allenatore, Vincenzo Italiano?
“Molto merito va dato al mister, che mi ha fatto sentire importante per la squadra. Personalmente mi sono sentito molto amato da compagni e tifosi, ed è vero che quando hai fiducia nei tuoi mezzi e senti il favore dell’ambiente tutto va per il meglio. Tutte queste condizioni mi hanno aiutato a rendere al top e a registrare il mio record di gol in una stagione”.
Quale dei gol segnati quest’anno ti ha lasciato il segno più degli altri?
(Dubita e riflette). “Credo che sono stati tutti bruttini (ride). Forse il più bello è stato quello segnato all’Inter a Milano, quando mi infilati tra Barella e D’Ambrosio su cross di Nico Gonzalez, segnando come fossi un centravanti. È quello il più speciale perché è stato il primo fuori casa, e soprattutto per averlo fatto a San Siro, la Scala del calcio, e ovviamente per la forza del rivale, quell’Inter che era campione in carica. È stato un gol importante, con un gran significato”.
Cosa ci puoi dire del tuo futuro immediato?
“La mia intenzione è di restare alla Fiorentina. Ma bisognerà che il club trovi un accordo con l’Arsenal. Io a Firenze sto benissimo. In Italia sto benissimo”.
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