Palazzo Vecchio va avanti con la gara per rifare il Franchi. Venerdì sono state inviate le comunicazioni formali alle ditte in gara per presentare offerte, consegnando loro il progetto definito, approvato dal Comune, e l’importo totale della gara resta di 200 milioni, nonostante l’annuncio dell’Unione Europa della non concessione di 55 milioni di euro per riqualificare lo stadio. Si va avanti, con gli stessi soldi, spiegano dall’amministrazione comunale, per due motivi, il primo è che non c’è alcun atto formale della revoca dei finanziamenti, il secondo è che gran parte dell’opera resta finanziata dal Pnrr, con tempi obbligati per la gara ed i lavori, ed uno stop della procedura farebbe perdere tutti i fondi.
Si va avanti, a tappe forzate dunque — entro il 13 giugno le ditte dovranno inviare l’offerta, ed entro luglio la gara dovrebbe essere aggiudicata — anche se resta il rebus di chi metterà i 55 milioni europei, dato che lo Stato ancora non ha ancora risposto alle sollecitazioni di Nardella. Dovrà metterli il Comune, si potrà ricorrere al Credito Sportivo, c’è una terza via? Per adesso non ci sono risposte e appunto si va avanti, e un aiuto potrebbe arrivare dal ribasso delle offerte delle ditte in gara rispetto all’importo del vando. Se infatti è vero che l’aggiudicazione sarà premiata la qualità — il prezzo varrà solo il 10% dei punti — è anche vero che un ribasso di appena il 5% significherebbe dieci milioni in meno da trovare sui 55 mancanti. Il Comune ha ben presente il problema, ma anche la certezza di perdere tutto, compresi i 95 milioni del ministero della cultura, se non si rispettano le date di gara e canteri,ma Italia Viva attacca. «Fare la gara senza avere certezza del finanziamento è un grandissimo rischio amministrativo e burocratico. E rischia il bilancio del Comune, con le tasse dei cittadini, per i prossimi anni», afferma Francesco Grazzini, coordinatore Italia Viva Firenze.
Tornando alla gara, cominciata il 28 dicembre dello scorso anno con la pubblicazione del bando sulla Gazzetta Ufficiale Europea, le ditte che hanno manifestato interesse a partecipare, dopo la verifica dei requisiti tecnici necessari, sono state invitate dal Comune a presentare l’offerta. Il tempo non è molto, poco più di un mese, e i tempi sono tassativi anche per i lavori che dovranno chiudersi entro giugno 2026, per permettere a Palazzo Vecchio di non perdere i finanziamenti, come ribadito nella lettera inviata alle imprese. Tra i costi della gara, i circa 12 milioni del grande tetto fotovoltaico, segno distintivo del nuovo Franchi, quelli per 3 milioni per la progettazione, quelli legati alla sicurezza, che non possono essere oggetto di ribasso d’asta e l’importo totale soggetto a ribasso è di 151 milioni di euro.
I tempi compressi imposti dal Pnrr faranno sì che la Fiorentina non possa giocare nel Franchi, già a gennaio 2024 è previsto l’inizio dei primi cantieri nella curva Ferrovia, motivo per cui l’affitto dello stadio per la prossima stagione è calato a 650.00 euro, ma la vera partita sarà vedere chi parteciperà alla gara, stante l’incertezza sul finanziamento complessivo dei lavori. Un rebus che avrà una prima risposta a metà giugno. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
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