Ecco alcuni estratti dell’intervista de La Nazione a Giuseppe Capua, numero uno dell’antidoping FIGC: ” Il mio auspicio, quando i calciatori ricominceranno ad allenarsi, è che si proceda a ‘contagio zero’, senza alcun rischio. Poi ci sarà da intervenire su coloro che hanno contratto il virus o sono risultati asintomatici. Chi ha contratto il Covid-19 o è asintomatico dovrà effettuare non solo il tampone, ma test completi per ottenere nuovamente l’idoneità sportiva. Si dovrà accertare la scomparsa della positività perchè un conto è essere guariti e un altro è esserlo ma risultare positivi e dunque in grado di trasmettere il virus. E il medico che firma l’idoneità potrà decidere se effettuare esami a sua discrezione per azzerare tutti i rischi. Questo è un aspetto fondamentale. Si parla di atleti e aldilà del virus, il medico sportivo deve avere certezza attraverso gli esami strumentali che il contagio o la positività al Covid-19 non abbiano prodotto complicazioni. Esami che si affiancheranno alle linee guida che arriveranno della Federazione. Dal punto di vista della preparazione scientifica la Figc è a livelli elitari. Squadra blindata in ritiro? Se l’obiettivo è chiudere la stagione io dico di sì. La definirei clausura ‘attiva’, acquisendo la certezza che il ritiro sia una ‘clean zone’ con la sanificazione sistematica di ogni luogo frequentato dai giocatori. E per le trasferte? Si dovrà creare una sorta di tunnel virtuale di sicurezza per le trasferte”.