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Nardella: “Barone ci sarebbe stato” poi stoccata a Renzi: “Se attacco altri sindaci, fermatemi”
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Nardella: “Barone ci sarebbe stato” poi stoccata a Renzi: “Se attacco altri sindaci, fermatemi”

Redazione

23 Marzo · 11:20

Aggiornamento: 23 Marzo 2024 · 11:20

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Dario Nardella ha salutato la città, il sindaco di Firenze termina il suo secondo e ultimo mandato. Il racconto della serata

Probabilmente non c’erano le due o tremila persone che gli organizzatori si attendevano, ma un migliaio forse sì, per il saluto alla città del sindaco Dario Nardella, venerdì sera al PalaWanny di San Bartolo a Cintoia. “Grazie a tutti per questo lungo viaggio fatto assieme”, le prime parole di un sindaco visibilmente emozionato.

Su quello che normalmente è il campo da gioco della squadra di pallavolo Bisonte Firenze ad ascoltarlo ci sono consiglieri comunali, regionali e di quartiere, assessori, cittadini comuni ed esponenti del Pd, a partire dai segretari regionale Emiliano Fossi e comunale Andrea Ceccarelli. C’è l’architetto Marco Casamonti, l’ex portiere della Fiorentina Sebastian Frey, e poi Lorenzo Baglioni, che introduce il primo cittadino sul palco, Wikipedro, oltre ovviamente a cittadini comuni.

“Nessun rimpianto, rifarei tutto, anche gli sbagli, perché è da quelli che si impara di più”, prosegue il sindaco, introdotto da video e foto che scorrono sul palco, dove campeggia la scritta ‘Grazie Firenze’, titolo della serata, mostrando le immagini più salienti di questi dieci anni e mezzo da primo cittadino, considerando anche il periodo da ‘sostituto’ di Matteo Renzi, quando quest’ultimo passò da sindaco direttamente a Palazzo Chigi.

Un’era geologica fa, politicamente parlando, a partire dal giuramento del 16 giugno 2014 sulla Costituzione, dopo la prima elezione. Tra i momenti salienti che vengono ricordati, le inaugurazioni delle linee della tramvia, le visite del presidente della Repubblica Sergio Mattarella (“è venuto ben 12 volte in questi anni”, sottolinea il sindaco), lo scoppio del carro per Pasqua, ma anche momenti più drammatici come il crollo del lungarno Torrigiani, uno dei momenti che sicuramente ha segnato “l’era” Nardella.

Un applauso è scattato al ricordo di Joe Barone, il direttore generale della Fiorentina appena scomparso. Con il sindaco qualche dissapore, a partire dal tema stadio, c’era sicuramente stato, “ma mi aveva promesso che stasera sarebbe stato qui con noi”. Nardella ricorda anche la manifestazione per la pace in Ucraina e la fiaccolata fino a San Miniato al Monte per quella in Medio Oriente, che hanno smosso tanti fiorentini ma paiono purtroppo aver influito poco, fino ad ora almeno. E a proposito di Medio Oriente, passa a salutare il sindaco per un breve saluto anche il console onorario di Israele Marco Carrai.

Ovviamente il sindaco ricorda gli anni della pandemia, “senza il Covid avremmo potuto fare molte cose più velocemente”, ricorda “momenti drammatici” come i cinque morti nel recente crollo del cantiere Esselunga di via Mariti e la sparizione della piccola Kata, della quale non si sa più nulla dal 10 giugno 2023.

Il sindaco chiude poi la serata portando sul palco moglie e figli, perché “è anche grazie a loro se ce l’ho fatta”. “Abbiamo fatto insieme un lungo viaggio, ora ci aspettanno altri viaggi”, le sue parole. Con ogni probabilità, uno dei primi sarà verso Bruxelles, al parlamento europeo. “La candidatura? Sono a disposizione”, si schermisce il sindaco. Ma è ovvio che la candidatura arriverà.

Non manca una stoccata a Matteo Renzi, il suo predecessore con il quale ormai pare non voler avere più nulla da spartire. Anche se, ironia della sorte, si troverà a sfidarlo nello stesso collegio – Italia Centro – per le elezioni europee. “Attaccare un sindaco che mi succederà sarebbe una mancanza di rispetto non solo a lui ma a tutta la città. Se lo dovessi fare fermatemi”, dice ai presenti. Tutti capiscono l’allusione al leader di Italia Viva e scatta l’applauso.

Mancano ancora poche sedute del consiglio comunale, prima dello scioglimento in vista delle elezioni. “C’è ancora da approvare il Poc (Piano operativo comunale, ndr), ma tocca al consiglio comunale, la giunta la sua parte l’ha fatta”, chiude Nardella. Già, il Poc. Lunedì comincia una discussione di tre giorni di fila e non sarà per niente facile, visto che anche i tre consiglieri di Del Re e le due di Italia Viva, oltre alle opposizioni, promettono battaglia. Lo scrive Firenze Today

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