Per parlare dei calciatori della Fiorentina convocati per l’Europeo, Labaroviola ha contattato in esclusiva Mimbo Superbo, zio di Gaetano Castrovilli, colui che lo ha accompagnato passo passo nella crescita calcistica.
Buongiorno Mimbo, quando cominciò il tuo percorso di campo al fianco di Gaetano?
“Io sono stato sempre al passo di Gaetano, tanto che lo accompagnavo insieme al padre qui al campo sportivo di Minervino Murge dall’età di nove anni e mezzo”.
Ricordi il momento che hai capito che il calcio poteva diventare un lavoro per tuo nipote?
“Fin da poco dopo i dieci anni, alcuni dirigenti mi chiamavano a casa e mi dicevano: ‘Vieni a veder giocare tuo nipote che è un fenomeno’ e così era. Quando era in campo faceva cose fuori dalla norma, inoltre giocava sempre con compagni più grandi d’età”.
Un pregio ed un difetto di Gaetano dietro le quinte?
“È un bonaccione, un ragazzo di cuore e questo lo reputo un pregio. Il difetto la permalosità, ultimamente si arrabbia ai miei appunti calcistici..(ride ndr)”.
Ricordi la chiamata della Fiorentina?
“Certamente, era il 2016′ e partimmo da Minervino io, insieme al padre e Gaetano. Arrivammo dopo un lungo viaggio al Centro Sportivo viola, dopo ci accolsero Pantaleo Corvino e gli altri dirigenti. Fu mandato subito in Primavera, ricordo il tecnico Guidi, ne rimase folgorato dal talento”.
Gaetano era in vacanza da voi prima della convocazione della Nazionale, era deluso?
“Certamente, è sceso al paese insieme alla bella Rachele. Sono stati qua alcuni giorni, fino a quando una sera non è arrivata la chiamata della Nazionale. Il clima in casa era un po’ di delusione per l’esclusione, ma avreste dovuto vedere come siamo scoppiati in lacrime dalla gioia al momento della chiamata azzurra. Qui a Minervino siamo circa 8000 anime e tutto il paese è dipinto di azzurro e di immagini di Gaetano”.
Pensi ci sia spazio per lui nel gruppo di Mancini?
“Io so quanto sia forte Gaetano. Quando gioca da Castrovilli..non ce n’è per nessuno. Sapevo che un giorno avrebbe difeso i colori della Nazionale”.
Come giudichi le difficoltà della Fiorentina l’anno scorso e nel rendimento di Gaetano?
“Annate e periodi un po’ sottotono ci stanno nel percorso di un giovane. Gli è mancato il sostegno dello zio, lui dice sempre che sono il suo secondo padre. Ricordo ancora quando due anni fa salimmo a vedere Fiorentina-Juventus 0-0, fece un sombrero a Khedira ed un tunnel a Bentancur. Roba da fenomeno, piangevamo dall’emozione in tribuna. So che tornerà quel grande giocatore che è sempre stato. Ci sarà da divertirsi”.
Marco Collini
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