Il calciomercato è finito. Sono andati via giocatori importanti e sono arrivati tanti buoni calciatori. In questi ultimi tre mesi è successo di tutto in casa Fiorentina, dal comunicato di vendita da parte dei Della Valle alla cessione di Borja Valero che ha fatto infuriare la piazza con conseguente forte contestazione fino alle cessioni di tutti i giocatori più forti ed esperti della rosa.
Tutti hanno fatto il proprio lavoro e detto la loro idea. Dagli addetti ai lavori, ai tifosi fino ad arrivare ai giornalisti. L’ambiente viola in questi ultimi mesi ha visto succedere di tutto.
Ieri è arrivata la conferenza stampa di fine mercato del direttore generale Pantaleo Corvino che ha spiegato le sue verità e quelle delle società. Le parole sui soldi ricavati dalle cessioni e non utilizzati sul mercato (circa 40 milioni) che servono per il “comparto aziendale” sono parole che non trovano riscontro nei fatti. È una spiegazione totalmente nuova non solo in casa Fiorentina ma in tutto il mondo del calcio.
La Fiorentina non ha debiti, ha un fatturato di 130 milioni di euro e con quelli copre i costi di gestione. Tra l’altro il monte ingaggi si è abbassato notevolmente quindi questa spiegazione non ha davvero ragione di esistere. I soldi del fatturato (diritti tv, merchandising, sponsor e ricavi vari) bastano e avanzano per coprire i costi gestione. Di certo non servono altri 40 milioni.
Questo fa pensare solo ad una cessione in vista ma meglio non dirlo in questo momento dato che notizie imminenti, per adesso, ancora non arrivano.
Detto questo. La Fiesole si è fatta sentire e i tifosi anche non hanno fatto mancare la loro voce.
Adesso però è il momento, come ha anche ricordato giustamente Corvino, di remare tutti dalla stessa parte.
Adesso è arrivato il tempo di pensare solo alla squadra. Ai calciatori, a questo gruppo di ragazzi. Uniti verso un solo obiettivo comune. Una coesione che è mancata lo scorso anno soprattutto tra tecnico e società e che quest’anno sembra finalmente esserci.
In parole parole, adesso si pensa alla maglia e a tifare fino allo stremo. Il resto, adesso, non conta più.
Ecco il messaggio mostrato con degli striscioni dalla Curva Fiesole nella partita contro la Sampdoria.

Flavio Ognissanti