di Flavio Ognissanti
In estate Gino Pozzo, patron dell’Udinese, ha detto no a tutte le offensive viola per Rodrigo De Paul alzando continuamente il prezzo del cartellino del calciatore argentino mandando su tutte le furie Daniele Prade che più di una volta si era avvicinato davvero all’acquisto del trequartista bianconero. Alla fine però l’Udinese alzava sempre il prezzo e si ricominciava da capo. Fino alla conclusione definitiva della trattativa.
Diverso il discorso per Tonali, il Brescia, per bocca del suo patron Cellino, non ha mai considerato nessuna offerta per Tonali, anche se la Fiorentina ha messo sul piatto ripetutamente cifre importanti anche vicine ai 40 milioni. Ma non c’è stato nulla da fare, il mediano classe 2000 non era sul mercato.
Dopo quasi 3 mesi di campionato però, Udinese e Brescia non brillano in classifica, per entrambe le realtà si vocifera di un cambio di allenatore e lo spettro della lotta retrocessione aleggia sempre su queste due piazze.
A fine anno, più difficile che a gennaio, le due società potrebbero cambiare idea sulle valutazioni, soprattutto in caso di retrocessione. A quel punto le cessioni sarebbero praticamente obbligate e le richieste per forza di cose dovrebbero scendere. E in quel caso la Fiorentina avrebbe strada spianata. Sempre se ancora lo volesse.
E chissà se a Brescia e Udinese, proprio in questo periodo, considerato il flop iniziale, qualcuno non si stia mangiando le mani per quei soldi mancati che magari avrebbero potuto migliorare la squadra e risultati attuali…