La Fiorentina esce dalla Conference League ancora una volta con un finale amarissimo, con un goal preso nei supplementari che condanna la Fiorentina all’eliminazione. Aldilà di quello che si pensava in questi giorni, il Betis è una buonissima squadra con calciatori di incredibile qualità la davanti, oltre ai due goal bellissimi di Antony tra andata e ritorno e alla classe infinita di Isco, c’erano calciatori interessanti come Fornals ed Ezzalzouli.
Ma tanta differenza c’era anche sulla panchine, una differenza data anche in grande parte dalle diverse esperienze da allenatori, Pellegrini infatti allena da quasi 30 anni ed è stato in panchina 1000 partite esatte in più di Palladino, e soprattutto ha navigato anche per mari in tempesta, facendo il comandante di battaglioni importanti come quello del Real Madrid o del River Plate. Palladino al contrario ha avuto solo l’esperienza Monza, esperienza che probabilmente, vista la facilità con cui ha centrato gli obbiettivi, gli ha regalato poche cose da mettere nel suo bagaglio.
Così come la storia dell’uomo con il fucile e quella con la pistola, quando un allenatore inesperto ne incontra uno esperto è un allenatore morto. Perché ieri Pellegrini ha fatto pesare tutta la sua esperienza, perché se all’andata avevamo visto un Betis lasciare palla ai centrocampisti viola ed essere in inferiorità a centrocampo ieri abbiamo visto un qualcosa di diverso. Gli andalusi infatti erano tutti strettissimi a intasare gli spazi al centro, lasciando libero di giocare Comuzzo che però non ha ancora i tempi e la visione di gioco per impostare efficacemente la manovra.
Complice la serata horror di Adli, che in 45 minuti ha perso 13 palloni sanguinosissimi a centrocampo, la Fiorentina non è mai riuscita a costruire un azione pericolosa, ma al contrario sugli errori nella prima costruzione dei viola il Betis ha fatto le sue fortune creando così quasi tutte le sue occasioni. Poi la grande intuizione di Pellegrini è arrivata ai tempi supplementari con l’inserimento di Altimira, un mediano, per la punta Bakambu, per la ricerca sempre più insistente del 1vs1 con Comuzzo, alla ricerca di un goal simile a quello creato all’andata a Siviglia.
Ed infatti come all’andata in quei 6 minuti che ci ha messo Comuzzo per prendere le misure su Altimira il Betis ha ricostruito lo stesso identico goal visto a Siviglia, stessa azione, stesso marcatore, stesso minutaggio. Pellegrini ha incartato così Palladino, mettendone a nudo tutte le difficoltà nel costruire un azione manovrata, ed annullando la virtù della Fiorentina di saper andare in velocità.
Palladino dal canto suo non ha saputo mettere mano alla situazione, ed anche i cambi sono stati spesso confusionari. Va anche detto che non è che in panchina avesse chissà quali alternative diverse, e chi è entrato non ha dato veramente niente. Come Zaniolo che in 15 minuti ha toccato 0 palloni. Niente di anomalo comunque, ad oggi sono due allenatori di calibro diverso, Palladino ha comunque il tempo e le capacità per togliersi le soddisfazioni che non è riuscito a togliersi quest’anno.