Fra Pradè e Corvino il mercato viola entra in una sorta di zona franca. Dalle operazioni che l’ex ds aveva avviato a quelle su cui si concentrerà il nuovo dirigente viola, lo stand by degli affari della Fiorentina sarà comunque monitorato dal presidente Cognigni.
Sono comunque quattro le operazioni alle quali stava lavorando Pradè e che adesso finiranno per poi magari essere aggiornate o eventualmente riprese.
L’ex dirigente della Fiorentina, dopo aver ripreso a trattare Praet con l’Anderlecht e Ocampos con il Marsiglia, aveva aperto un tavolo importante con l’Udinese per arrivare a Verre che a fine mese tornerà bianconero dal prestito a Pescara.
Ancora Pradè aveva iniziato a osservare da vicino la questione portiere. Dopo la chiusura del prestito di Sepe (Napoli), il dirigente della Fiorentina stava valutando la cessione in prestito del giovane Lezzerini. In vista di questo scenario, Pradè aveva preso contatto con il Verona per valutare una trattativa per il numero uno, Gollini, fra l’altro cresciuto nel vivaio della Fiorentina proprio nelle stagioni della gestione Corvino. Già, a proposito di Corvino quale sarà la strada di mercato su cui ci si indirizzerà con il ritorno del ds?
Fra i nomi che circolano, come quello di Lasagna del Carpi o di Missiroli del Sassuolo, occhio ai movimenti attorno a Ljajic, il giovane talento serbo portato in Italia proprio da Corvino e adesso di proprietà della Roma che vedrà tornarselo a casa dopo il prestito all’Inter. Un ritorno (in prestito, magari con diritto di riscatto) di Ljajic a Firenze potrebbe non essere una sorpresa.
Occhio anche a Diawara, Corvino lo ha prelevato dal San Marino per 400mila euro (e il Bologna ne ha pagati altri 400mila di bonus a fine stagione perché Diawara ha superato le 30 partite), ma ora il valore del giocatore è schizzato verso l’alto. Il Bologna chiede 20 milioni e con Roma e Juve ha messo in chiaro che si può trattare sulla base di 15 più una contropartita. La Fiorentina potrebbe inserirsi e il corvo rivolere il suo pupillo.
La Nazione