Juventus-Napoli resta un punto interrogativo aperto e un campo minato. A poche ore dall’orario programmato per la partita, che non si disputerà perché gli azzurri non si presenteranno allo Stadium, la Lega Serie A ha ribadito fermamente la propria posizione: ci sono le condizioni per giocare e c’è un regolamento chiaro.
Così, la serata seguirà verosimilmente un copione già scritto: Doveri attenderà i 45 minuti di rito e poi darà atto della mancata presenza della squadra di Gattuso, trasmettendo il referto al Giudice Sportivo. Il quale, regolamento alla mano, non potrà far altro che disporre il 3-0 a tavolino. Anche perché, secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, in questa fase la FIGC non interverrà: nonostante Pietro Lo Monaco, tuttora consigliere federale in quota Lega Pro, in mattinata abbia aperto pubblicamente all’ipotesi, i successivi contatti avvenuti in giornata tra i vertici della Federcalcio, che non hanno portato a una vera e propria riunione come inizialmente sembrava, hanno consigliato la via della prudenza. E quindi del no all’ipotesi rinvio.
Una scelta che, nella lettura di via Allegri, dovrebbe spazzare anche il campo sul potenziale (e rischiosissimo) conflitto tra protocollo FIGC e competenza delle sanità locali: la circolare del Ministero della Salute di giugno, peraltro correttamente menzionata dalla ASL Napoli 1 ieri, non lascia secondo la Federcalcio margini di dubbio. Restano due interrogativi: come il Napoli accoglierà le conseguenze della vicenda.
E se il primo stress test stagionale, forse non fallito ma nemmeno del tutto riuscito, non abbia lasciato intravedere uno spiraglio perché eventuali decisioni delle autorità regionali (sanitarie o politiche: in questo caso il vero ostacolo è stata l’ormai celebre PEC inviata dal Gabinetto della Regione Campania) possano mettere a repentaglio la prosecuzione del campionato. Lo riporta Tuttomercatoweb.