Di Gabriele Caldieron
Anselmo Robbiati nato a Lecco il 1 gennaio del 1970 e vestì per la prima volta in campionato la maglia viola il 29 agosto 1993 a Palermo nella prima giornata dello scellerato campionato di serie B del 1993-94.
Robbiati si rivelerà negli anni uno dei giocatori più amati dal pubblico viola. Cominciava spesso dalla panchina per poi entrare nel secondo tempo e sfruttare la sua grandissima capacità di adattarsi immediatamente ai ritmi del match. Furono numerosissime, infatti, le partite nelle quali fu decisivo con un gol piuttosto che con una prodezza, magari una punizione dal limite, specialità nella quale eccelleva.
Lo score di questo piccolo, esile ma geniale attaccante recita 129 partite in serie A con 21 gol, e 31 in serie B con 6 reti. Il suo palmares in maglia viola raccoglie la vittoria di quel campionato cadetto, una coppa Italia ed una supercoppa italiana, conquistate entrambe nel 1996. Auguri quindi al “mitico” Spadino, giocatore mai dimenticato dalla Curva Fiesole.
Montiel, maiorchino con un mancino pieno di talento, viene definito da gli addetti ai lavori in Fiorentina potenzialmente più forte di Robbiati. Più sguizzante, più giocatore, più luce nelle sue giocate. Insomma, un giocatore tutto da scoprire. In primavera vanta 8 reti in 13 presenze.
E dunque perché Pioli ancora non gli ha mai dato una possibilità? Il fisico è esile, in conferenza stampa il tecnico dice che è indietro… Ma talvolta bisogna essere un po’ incoscienti e coraggiosi lanciando un giovane di rosee aspettative.
Chiesa esordi allo Juventus Stadium alla prima giornata sotto la guida di Sousa, e adesso è uno dei pilastri della squadra viola, è servito pazienza, ma se “non risichi” non rosichi…
Pioli, perché non tenti di sfoderare un asso dalla manica? In altri campionati i classe ‘00 giocano in pianta stabile, ed in una Fiorentina carente di fosforo in fase offensiva un “folletto” potrebbe anche essere una buona soluzione. Magari un buon proposito per il 2019 appena iniziato…