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LA FIORENTINA COME  L’ASILO MARIUCCIA, TRA LINGUACCE, RIPICCHE E SBERLEFFI. I FISCHI A GERSON E QUEL CONTRATTO CAPESTRO. ALLA FINE ANCHE MONTELLA VA IN CONFUSIONE… L’EDITORIALE DI STEFANO BORGI.
Editoriali

LA FIORENTINA COME L’ASILO MARIUCCIA, TRA LINGUACCE, RIPICCHE E SBERLEFFI. I FISCHI A GERSON E QUEL CONTRATTO CAPESTRO. ALLA FINE ANCHE MONTELLA VA IN CONFUSIONE… L’EDITORIALE DI STEFANO BORGI.

Stefano Borgi

30 Aprile · 02:33

Aggiornamento: 30 Aprile 2019 · 02:33

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La prima parola che ci viene in mente è… Vergogna!!! Rivolto a tutti, nessuno escluso. Squadra, società, tifosi, allenatore, tutti si dovrebbero vergognare per uno spettacolo a dir poco indecente. Forse mai visto da queste parti. Ma siccome ci teniamo alla fiancata della macchina, come alla nostra incolumità personale, allora edulcoreremo i termini e parleremo semplicemente di sbagli, di errori, di cose che non si dovrebbero fare e che non vorremmo più vedere. Ma andiamo con ordine:

  • non vorremmo più vedere quattordici smidollati (cambi compresi) che offendono la città di Firenze, che spernacchiano i fiorentini, che deridono la memoria di Sarti, Montuori, Julinho, Ferrante, Pesaola, Bernardini… e potremmo andare avanti per ore. Non vorremmo più vedere calciatori che, da una parte, “non” giocano per paura, per mancanza di personalità. Dall’altra per disinteresse, per indolenza, per ripicca. Vedi il caso Gerson che, sonoramente fischiato al suo ingresso in campo, ha (diciamo così) passeggiato per il campo dimostrando il suo spessore di uomo e calciatore. E’ evidente come sul suo contratto ci sia una clausola che obbliga la Fiorentina a schierarlo, altrimenti non si spiegano le tante presenze, tutte (o quasi) inutili. Per certi versi impalpabili. Non vorremmo più vedere una curva che sciopera per un tempo (e questo sarebbe il male minore, ne hanno facoltà…) ma che poi entra e si occupa esclusivamente di “mandare aff…” i Della Valle. Con i fratelli marchigiani che magari, nello stesso momento, se ne stanno comodamente sul divano a Casette d’Ete guardando il “grande fratello”. E non vorremmo neppure vedere gran parte dello stadio che applaude ad un gol del Sassuolo, almeno personalmente una delle scene più tristi che mi è capitato di vivere.
  • Non vorremmo più vedere la totale e colpevole assenza della proprietà, almeno fino a quando saranno a capo del bene più prezioso di Firenze… la Fiorentina. Dopo una prestazione simile un proprietario, un dirigente, un qualsiasi rappresentante della società, doveva presentarsi ai microfoni per spiegare cosa sta succedendo, perchè sta succedendo e cosa succederà. In sintesi, doveva metterci la faccia, col rischio di prendere insulti che il suo ruolo comporta. Non vorremmo più vedere, infine, un Vincenzo Montella così in confusione. Attenzione, l’aeroplanino è il meno colpevole di tutti, è qui da nemmeno un mese. Anzi, allo stato attuale delle cose è l’unica persona che può rappresentare squadra e società. Però ci deve spiegare le tre presenze su quattro partite da lui dirette di Dabo, e l’unica assenza del colored proprio nella partita più importante… quella di Bergamo. Ci deve spiegare i due cambi nella ripresa: Gerson (e lo abbiamo detto, forse lo sappiamo) ed il giovane Beloko… che sembrava catapultato in uno sport diverso. Col risultato di giocare il secondo tempo in 11 contro 9. Ripetiamo, questi “non vorremmo più vedere” si possono sintetizzare col termine VERGOGNA, anche perchè la salvezza della Fiorentina non è ancora matematica, domenica c’è la trasferta di Empoli, e di questo passo (sopratutto con questo passo) i viola le possono perdere tranquillamente tutte. Anzi, come provocazione proponiamo di giocare le prossime due partite da calendario in casa (Milan e Genoa…) in trasferta. Per risparmiarci altre figuracce, umiliazioni, per risparmiarci il tifo contro, per non assistere ad ulteriori rappresentazioni del famoso “Asilo Mariuccia”, che mai come questa sera è rivissuto allo stadio Franchi. E nessuno ne sentiva davvero il bisogno…

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