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Pradè e il retroscena dello sfogo nello spogliatoio. La colpa di Montella? Aver accettato mercato incompleto
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Pradè e il retroscena dello sfogo nello spogliatoio. La colpa di Montella? Aver accettato mercato incompleto

Flavio Ognissanti

11 Novembre · 15:51

Aggiornamento: 11 Novembre 2019 · 17:59

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di Flavio Ognissanti

Troppo facile oggi andare contro Vincenzo Montella, vero, la squadra ha sbagliato approccio alla partita e questo è indubbiamente una colpa del tecnico.

Ma scaricare tutte le colpe della sconfitta o dell’ottavo posto in classifica al tecnico viola è ingeneroso e fuori dalla realtà.

I due grandi errori di Montella dall’inizio della stagione sono stati in primis il cambio di Ribery contro la Lazio. In quel momento bisognava comunicare con il campione francese e decidere insieme il cambio (dato che il numero 7 viola era il migliore in campo per distacco) e il secondo grande errore di Montella è stato quello di continuare a puntare su Boateng centravanti. Il calciatore ex Sassuolo può andar bene per i finali di partita, ma schierarlo e considerarlo centravanti è un insulto alla categoria.

La Fiorentina è stata costruita male. È un dato di fatto. A questa rosa manca un centravanti pronto e mancano le alternative in centrocampo e in attacco. Se si dovesse fermare Chiesa al suo posto giocherebbe Sottil, un classe 99 alla sua prima stagione in serie A.

La Roma, così per citare un esempio, nel reparto offensivo ha Pastore, Under, Zaniolo, Kluivert, Mkhitaryan, Pellegrini, Florenzi, Dzeko e Kalinic.

Cosi come l’Atalanta che oltre a Zapata, Gomez e Ilicic ha come alternative Muriel e Malinovskyi.

Ma anche il Milan, con tutte le difficoltà che sta incontrando, nel reparto offensivo può contare su Suso, Çalhanoğlu, Leao, Piatek, Castillejo.

Ecco, adesso pensate alla Fiorentina e al suo reparto d’attacco, con le alternative a disposizione. Aldilà della mancanza di un attaccante pronto, mancano alternative all’altezza di Chiesa e Ribery.

La responsabilità di tutto ciò ricade su Pradè, che è stato l’artefice della costruzione di questa squadra. Il direttore sportivo viola ha sempre detto che questo è un anno di transizione.

Ergo, la classifica è perfettamente in linea con il diktat societario.

Che colpe avrebbe Montella da meritare l’esonero?

Intanto emerge il retroscena sullo sfogo di Pradè nello spogliatoio dopo la partita persa malamente a Cagliari, il direttore ha chiesto rabbia e determinazione a tutti i membri della squadra che non ha reagito a queste parole, teste basse, poche parole e tanta amarezza. Dopo la sosta Verona e Lecce, l’occasione per rispondere sul campo c’è. Da Montella alla squadra. Nessuno escluso.

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