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Il Bologna fa il grande colpo, il nuovo direttore sportivo sarà Sartori, artefice del miracolo Atalanta

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Il Bologna fa il grande colpo, il nuovo direttore sportivo sarà Sartori, artefice del miracolo Atalanta

Redazione

17 Maggio · 19:38

Aggiornamento: 17 Maggio 2022 · 19:38

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Joey Saputo è atteso a metà settimana a Casteldebole. Non è chiaro se annuncerà subito Giovanni Sartori quale nuovo ds ma sono dettagli: qualche giorno fa a Riccardo Bigon è stato spiegato che, nonostante ci sia ancora un anno di contratto, è finita la sua avventura in rossoblù, iniziata nell’estate del 2016. E non c’è dubbio che il presidente, che di recente a Montreal ha parlato a lungo della situazione con Marco Di Vaio, avesse voglia di cambiare.

Sartori, persona notoriamente riservatissima, coi cronisti non si sbottona, limitandosi a dire che a Bologna verrebbe volentieri e lo ripeterà quando il club lo presenterà ufficialmente alla città. Questione di giorni, probabile che la firma del contratto avvenga alla presenza di Saputo mentre già all’orizzonte si profila la questione Mihajlovic.

Delicatissima, sospirano un po’ tutti a Casteldebole, compreso lo stesso Sartori. La malattia del tecnico è un macigno enorme, come chiunque può facilmente comprendere. Se Mihajlovic facesse un passo indietro la situazione si semplificherebbe, ma al momento il tecnico non sembra averne intenzione.

Quanto sta dando al Bologna, e quanto sta facendo il suo staff è sotto gli occhi di tutti. Inoltre pur avendo fallito l’obiettivo del decimo posto, più volte dichiarato, Sinisa ha condotto una stagione che tutto sommato non dispiace a Fenucci, ieri sera premiato a Frosinone col Maestrelli. Può darsi che da lontano Saputo s’aspettasse molto di più, ma il suo ad, che ben conosce la situazione, sa che la squadra non ha mai rischiato, che Tomiyasu non fu mai sostituito, che alla fine del girone di andata il gruppo era stremato e non trovò nulla da un mercato pensato più in proiezione futura che per l’immediato.

L’idea dell’amministratore delegato era sino all’altro giorno quella di non cambiare guida tecnica, ma la cautela non è mai troppa: l’aspetto emotivo pesa tantissimo, come poi il rischio di sbagliare eventualmente il successore, con un budget che si teme risicato a fronte del solito rosso di bilancio sostanzioso, con un mercato che andrà fatto sulle cessioni ( da Svanberg a Hickey non ci sono incedibili). Certezze di crescere e di migliorarsi, senza cospicui investimenti, da escludere, al momento non ce ne sono.

Molto passerà dall’abilità di Sartori ( e dei suoi uomini, Giovanni Botteghi e Fausto Vinti), talent scout molto apprezzato che in carriera ha dimostrato di saper scovare prospetti anche senza ingenti risorse a disposizione. Scovare futuri campioni, farli crescere e rivenderli. È sempre stata l’idea di Saputo, tante volte declinata da Fenucci. Il famoso “autofinanziamento” sempre auspicato.

Qualche plusvalenza Bigon l’ha centrata, ma i conti, in mano all’ad, son sempre stati in rosso. Prima e dopo il Covid. I risultati mai entusiasmanti, ma tutto sommato accettabili. Il Genoa degli americani è retrocesso, il Venezia anche, il Parma andò giù l’anno scorso e non è risalito. L’Europa può attendere e a Casteldebole a quella credono in pochi. Lo riporta Repubblica

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