La notte insonne a mangiari le mani per l’occasione perduta non ha cambiato l’impressione avuta a caldo dal team viola. La sconfitta di domenica contro la Lazio viene attribuita all’incapacità di aver trasformato gioco ed occasioni in gol. Per questo, nonostante in quattro trasferte sia arrivato appena un punto non è al momento in discussione il sistema di gioco: infatti anche i principi che muovono la squadra.
Togliendo le sei reti rifilate al Chievo la prima di campionato, la Fiorentina ha segnato otto gol. Pochi, solo nella gara contro l’Atalanta si è vista concretezza sotto porta al limite della perfezione (anche oltre). Per il resto troppi sprechi, soprattutto nei momenti chiave come contro la Lazio. L’incredibile errore di Benassi nel primo tempo su gentile concessione di Wallace, è preso da esempio. Poi anche Simeone ha ciccato una ghiotta occasione. Mentre Immobile poco dopo non ha fallito, come i grandi sanno fare. E grande la Fiorentina ancora non lo è diventata.
I tentennamenti di Edimilson e Sottil davanti a Strakosha nella ripresa, spiegano ancora meglio il concetto.
A proposito di Benassi. Il centrocampista viola con le tre reti nelle prime due partite continua ad essere il capocannoniere della squadra pur avendo sprecato tante altre occasioni. Per questo là davanti serve uno sprint. E se è difficile chiedere di più a Chiesa, il discorso può virare sugli altri. Simeone e Pjaca ad esempio, possono e devono fare qualcosa di meglio. Così come tutti gli altri elementi del reparto avanzato.
Nessuna accusa, figurarsi bocciature. Soltanto maggior concretezza da trovare. Cosi riporta la Gazzetta dello Sport questa mattina.